Il 27 e 28 marzo in Humanitas San Pio X si parla di roncopatia e di approccio multidisciplinare a una patologia che, se non correttamente diagnosticata e trattata, può avere conseguenze sulla salute fisica, sul benessere mentale e sulla qualità di vita di chi ne soffre.
Durante il convegno OSA Workshop: la quotidianità in roncochirurgia, specialisti in otorinolaringoiatria, chirurgia maxillo-facciale, pneumologia, neurologia, cardiologia, anestesia, medicina generale, odontoiatria, logopedia, infermieri, e tecnici di neurofisiologia assisteranno a relazioni e live surgery interattive in roncochirurgia.
Ne parliamo con il dottor Fabrizio Salamanca, responsabile del Centro per la roncopatia di Humanitas San Pio X e direttore scientifico del workshop.
Eventi di formazione e workshop sulla roncopatia sono fondamentali per promuovere una cultura di gestione multidisciplinare di una patologia complessa come la roncopatia. Il workshop, infatti, si prefigge di fornire a tutti gli operatori sanitari coinvolti nella gestione del paziente con roncopatia, le nozioni pratiche necessarie al corretto inquadramento della sindrome delle Apnee ostruttive del sonno e a una consapevole gestione del paziente in termini di orientamento terapeutico, nell’interesse esclusivo del paziente.
Cos’è la roncopatia?
La roncopatia è un disturbo respiratorio cronico che si manifesta durante il sonno ed è caratterizzato da russamento e, di frequente, anche da apnee ostruttive chiamate OSAS (Obstructive Sleep Apnea Sindrome), cioè Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, dovute alla chiusura delle vie aeree superiori (orofaringe, ipofaringe o laringe). Nelle persone in cui sono presenti contemporaneamente russamento e OSAS, si parla di roncopatia ostruttiva. Non si tratta però di un semplice “russamento”, ma di una patologia che, se non adeguatamente diagnosticata e trattata, può portare a gravi conseguenze quali ipertensione, infarto e ictus. Inoltre, la roncopatia ostruttiva rappresenta un fattore di rischio di incidenti sulla strada e infortuni sul lavoro dovuti a stanchezza, sonnolenza e riduzione della soglia di attenzione, conseguenti alla bassa qualità del sonno notturno. Infatti, un sonno poco ristoratore come quello delle persone affette da roncopatia e da roncopatia ostruttiva è un sonno molto superficiale, caratterizzato da continui microrisvegli, di cui spesso il paziente non è cosciente.
Quando un paziente riferisce al proprio medico di non dormire bene, di provare una grande stanchezza fin dal risveglio al mattino, di avere difficoltà a concentrarsi, di avere episodi di sonnolenza diurna, di svegliarsi con il mal di testa, e sono presenti ipertensione, aritmie, o altri disturbi cardiovascolari, è consigliabile approfondire la diagnosi con la polisonnografia notturna effettuata in un Centro per la Diagnosi e Cura della Roncopatia. L’esame permette di monitorare il sonno fisiologico del paziente, rilevando presenza e durata di eventuali apnee ostruttive del sonno, i livelli di ossigenazione del sangue, posizione del paziente durante il sonno che potrebbe influenzare l’insorgenza delle apnee: sulla base dei dati sarà poi possibile stabilire un percorso di gestione del paziente e la terapia.
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