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Scherma sportiva: traumi, lesioni e prevenzione

Per la natura del gesto sportivo, la scherma sportiva è spesso causa di lesioni e traumi da sovraccarico e infiammazione. La prevenzione si basa sulla preparazione atletica del gesto sportivo e sull’esercizio di compensazione.

Ne parliamo con la dottoressa Emanuela Raimondo, ortopedico dell’Unità Operativa di protesica di ginocchio e anca di Humanitas San Pio X e con il dottor Andrea Lisai, responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia della Spalla di Humanitas San Pio X.

Tipi di scherma e gesto sportivo

La scherma è uno sport accessibile dai 10-11 anni, adatto anche a chi non ha particolari predisposizioni fisiche, che può essere praticato a livello professionistico fin dai 18 anni. Agilità, velocità, coordinazione, equilibrio mentale e resistenza muscolare sono le caratteristiche principali degli schermidori, sia che usino il fioretto, la spada o sciabola.

Infatti, sotto il nome generico di scherma si trovano tre forme differenti, bersagli specifici e modalità di colpire distinte:

  • il fioretto è leggero, consente colpi solo di punta e il bersaglio valido è limitato al tronco dell’avversario, cioè dall’addome al collo;
  • la spada è simile al fioretto ma più pesante, permette anch’essa colpi solo di punta, ma il bersaglio valido è l’intero corpo;
  • la sciabola, leggera come il fioretto, consente colpi di taglio oltre che di punta, validi per l’intera parte superiore del corpo, escludendo le mani. 

Un’azione di scherma può durare da pochi minuti a diverse ore. Durante una prestazione di gara, in media, gli schermidori percorrono una distanza di 250-1000 metri con brevi spostamenti in avanti, indietro e scivolate. Alcune delle posizioni e gesti sportivi nella scherma mettono particolarmente sotto stress alcuni distretti corporei:

  • posizione di guardia: è la posizione che lo sportivo assume nell’attacco, difesa e contrattacco. Il ginocchio è piegato in avanti, il braccio arretrato piegato verso il basso e la mano armata è rivolta verso l’avversario. Durante l’attacco, il braccio è completamente allungato in avanti mentre viene accompagnato da un allungo in corsa (frecciata), che sbilancia il busto dello schermidore in avanti fino a perdere l’equilibrio. Nello slancio, lo schermidore effettua una corsa di smorzamento per interrompere lo sbilanciamento del corpo.
  • parata: consiste nel deviare l’arma dell’avversario con la propria per bloccare l’attacco. Per evitare la parata, lo schermidore effettua un gesto chiamato cavazione, in cui gira la punta della propria lama attorno alla lama dell’avversario con un moto a spirale che coinvolge a 360 gradi l’articolazione del polso.
  • contrattacco: è la risposta alla parata, che si effettua a ginocchio piegato, slancio della gamba posteriore, busto proteso in avanti e braccio armato disteso in avanti in allungo.

Scherma: cause e lesioni più frequenti

Per la sua natura asimmetrica, la scherma può portare a un sovraccarico muscolare, tendineo e articolare, aumentando il rischio di infortuni. Le zone del corpo più a rischio di infortunio sono la spalla, il polso, il ginocchio e, talvolta, anche la schiena. L’ampia escursione di movimento richiesta alla spalla e al polso, rende queste strutture particolarmente vulnerabili a tendiniti, borsiti e traumi della cuffia dei rotatori, mentre la flessione tra 90-170 gradi durante gli affondi e i cambi di direzione mette a dura prova le ginocchia, aumentando il rischio di distorsione, meniscopatia, lesioni dei legamenti e sofferenza rotulea. In generale, il ginocchio soffre per gli stress da torsione, decelerazioni improvvise generate dagli spostamenti e dai cambi di direzione, con particolare rischio per legamenti come il legamento crociato anteriore (LCA), il legamento crociato posteriore (LCP) e il legamento collaterale laterale (LCL).

Prevenzione degli infortuni nella scherma

Per contrastare gli infortuni nella scherma, gli allenamenti devono prevedere esercizi di:

  1. rinforzo e mobilità della cuffia dei rotatori per mantenere mobilità e stabilità della spalla, ed eseguire correttamente i movimenti della scherma;
  2. propriocezione per gli arti inferiori al fine di migliorare la risposta neuromuscolare e la forza della muscolatura profonda degli arti inferiori, oltre a stabilizzare le articolazioni e a ridurre il rischio di distorsioni e traumi;
  3. compensazione: allenare il dorso e il lato del corpo non dominante, ad esempio il lato destro in caso di schermidore mancino, e viceversa, aiuta a bilanciare la muscolatura e a prevenire squilibri che possono aumentare il rischio di infortuni e infiammazione.
Ortopedia e Traumatologia
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