Inizia così, con tosse, starnuti, congestione nasale, occhi che lacrimano, naso che cola e palpebre gonfie, talvolta asma: è l’allergia ai pollini, comune in questa stagione. Purtroppo, in questo periodo di emergenza COVID-19 è facile farsi prendere dalla preoccupazione che siano invece i sintomi dell’infezione da nuovo coronavirus. Facciamo chiarezza con il dott. dottor Enrico Heffler, specialista in allergologia e immunologia clinica di Humanitas San Pio X.
«La febbre è uno dei sintomi sospetti di infezione COVID-19, ma è assente nelle manifestazioni allergiche – chiarisce subito il dottor Heffler -. Inoltre, la rinite allergica si manifesta in modo diverso: infatti, gli starnuti nell’allergia sono a “raffica”, cioè se ne fanno tanti uno dietro l’altro, il naso gocciola molto (molto meno frequente in chi è positivo al nuovo coronavirus). Un sintomo piuttosto comune tra pollinosi e COVID-19 è invece la congiuntivite. Altro sintomo che può preoccupare è la dispnea (difficoltà a respirare) che è tipica dell’asma allergico, ma può essere anche presente nei pazienti con infezione da COVID-19: in quest’ultimo caso, però, solitamente la difficoltà a respirare peggiora o si manifesta unicamente durante sforzi fisici anche lievi ed è poco responsiva ai farmaci antiasmatici».
Allergia o coronavirus: cosa fare in caso di sintomi
«Alcuni sintomi sono comuni – prosegue l’esperto -, ma le persone allergiche ai pollini è bene inizino la terapia prescritta dall’allergologo appena compaiono tosse e rinite. Antistaminici e corticosteroidi spray (inalatori) contribuiscono a ridurre la sintomatologia. Se dopo 4-5 giorni di terapia i disturbi dovessero continuare anche in assenza di febbre, può aver senso iniziare a sospettare di aver contratto l’infezione virale COVID-19 in forma lieve. In questo caso, le cose da fare sono contattare il proprio medico di famiglia oppure rivolgersi ai numeri verdi regionali. In ogni caso, raccomando ai pazienti asmatici in trattamento continuo per l’asma di non sospendere la terapia. Infine, anche chi non è mai stato allergico ed è già in età adulta potrebbe sviluppare l’allergia ai pollini, e in caso di dubbi o sospetti di allergia è consigliabile rivolgersi al proprio medico per la diagnosi e la terapia appropriata».
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici