Nel web si trovano risposte a praticamente ogni tipo di domanda. E’ frequente anche che, prima di rivolgersi al medico, si cerchi di capire quale possa essere la causa dei propri disturbi o sintomi, consultando i motori di ricerca come se fossero un “medico di fiducia”. Molti, così, sperano di “arrivare preparati” dal medico di fiducia abilitato, cioè l’esperto/a col quale discutere sia dei propri sintomi, sia delle varie ipotesi di diagnosi trovate in rete. «Questo non aiuta il medico a comprendere meglio i sintomi o i disturbi per i quali ci si rivolge al medico, nè a formulare una più adeguata diagnosi – spiega il dottor Francesco Cuniberti, specialista del Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X -. Infatti, i pazienti che hanno consultato il web tendono ad orientare il colloquio con il medico verso le patologie che pensano di avere, piuttosto che sui sintomi che hanno».
Sintomi e diagnosi in rete non aiutano il medico. Anzi.
«In genere, questi pazienti hanno tutti in comune la tendenza a descrivere i propri disturbi utilizzando:
- terminologia specialistica, spesso a sproposito
- affermazioni o frasi estranee alla cultura del paziente stesso
Arrivare dal medico con le risposte trovate in rete – continua l’esperto -, può creare un doppio problema durante la visita perché il medico, prima di poter esprimere un proprio parere, deve vincere contro un “falso collega” che non sbaglia mai (doctor Google) e riconquistare la fiducia del paziente. E sebbene chiunque possa consultare fonti autorevoli nel web, tuttavia voglio sottolineare che la diagnosi in ambulatorio si avvale di valutazioni diverse da un semplice elenco di sintomi come quella sul web che non tiene mai conto delle caratteristiche del paziente, della sua storia clinica, o di quella famigliare, e neppure del suo stile di vita e delle sue abitudini. Tuttavia, se proprio non si può fare a meno del consulto su internet, è importante sapere che:
- il web è ricco di fake news, difficili da smascherare per i non addetti ai lavori
- per comprendere e interpretare ciò che viene letto, è necessario conoscere l’argomento: lo specialista ha impegnato buona parte della propria vita per studiare, informarsi, approfondire la propria conoscenza sull’argomento
- l’esperto, oltre alla conoscenza e competenza sull’argomento, ha anche l’esperienza nel proprio campo.
Pertanto – conclude il dottor Cuniberti -, impariamo a fidarci del medico e dello specialista».
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