Può sembrare sveglio mentre cammina per casa nel cuore della notte o compie gesti abituali e complessi, come aprire gli armadi, vestirsi o mangiare, e addirittura aprire la porta di casa e uscire: è il sonnambulo, ovvero la persona, spesso nell’età pediatrica, che soffre di sonnambulismo, uno dei disturbi del sonno chiamati parasonnie. Il sonnambulo, in genere, si alza o si siede sul letto nella fase di sonno profondo, ha gli occhi aperti, talvolta può rispondere anche alle domande. Tuttavia, il sonnambulismo non è da sottovalutare, perché il bambino potrebbe ferirsi o farsi e fare involontariamente del male.
Ne parliamo con la dottoressa Anna Losurdo, neurologa ed esperta del sonno di Humanitas San Pio X.
Perché il bambino diventa sonnambulo?
Non si conosce la causa del sonnambulismo, sebbene sia riconosciuto che possa esserci una componente ereditaria. Infatti, i bambini di genitori che hanno avuto episodi di sonnambulismo o terrori notturni, hanno maggiori probabilità di sviluppare lo stesso disturbo. Si riconoscono però alcune situazioni che possono innescare l’episodio di sonnambulismo nei bambini, come ad esempio, la febbre, essere svegliati bruscamente da un rumore durante la fase profonda del sonno, stress e ansia per la scuola, i genitori, la famiglia, oppure soffrire di apnea ostruttiva del sonno, come ad esempio, nei casi di ipertrofia delle adenoidi e/o delle tonsille, malformazioni anatomiche del volto, del naso o anomalie nella masticazione.
Quando rivolgersi al medico?
In genere, gli episodi di sonnambulismo nei bambini tendono a risolversi da adulti. Tuttavia, se non migliorano nel tempo, sono frequenti e si ritiene di essere a rischio di farsi del male o farlo ad altri, come ad esempio il partner convivente, o se il sonnambulismo compare nell’età adulta, è consigliabile parlarne con uno specialista per valutare il percorso più adatto di diagnosi e terapia. In genere, può essere necessaria la visita neurologica o la visita con lo medico specialista per i disturbi del sonno, per escludere apnee ostruttive nel sonno. La cura si basa sul seguire un’igiene del sonno per aiutare a dormire e rilassarsi prima di andare a letto, e nel ridurre i pericoli per il sonnambulo.
Ad esempio, nei bambini può aiutare mantenere un orario preciso per andare a dormire, ricordare al bambino di andare al bagno prima di coricarsi ed evitare bevande di ogni genere nel periodo immediatamente prima dell’ora del sonno.
Inoltre, può aiutare anche preparare la stanza da letto al buon sonno, assicurandosi che sia al buio e tranquilla, che tutti gli ostacoli siano stati rimossi nel percorso del sonnambulo, e che porte e finestre siano chiuse.
Infine, è altamente raccomandato di scegliere un letto basso per il bambino sonnambulo, ed istruire le persone che vivono in casa o se ne prendono cura (baby-sitter, nonni, amici) su cosa fare in caso il bambino abbia un episodio di sonnambulismo.
Cosa fare quando il bambino è sonnambulo?
Innanzitutto, assicurare la sua sicurezza personale, prenderlo delicatamente per mano e riaccompagnarlo a letto, rassicurandolo. Sebbene non sia consigliato, tuttavia si può svegliare il bambino con dolcezza e solo quando si è certi che sia completamente sveglio, accompagnarlo a letto. E’ fondamentale non gridare o strattonare il sonnambulo, non cercare di trattenerlo nemmeno se è in pericolo imminente, perchè potrebbe agitarsi; in questo caso, è ancor più importante cercare in ogni modo di svegliarlo gentilmente.
In genere, un episodio di sonnambulismo nei bambini dura da 15 a 30 minuti, generalmente sempre alla stessa ora della notte. Per prevenire l’episodio di sonnambulismo, si può provare a modificare il ciclo del sonno del bambino, tenendolo sveglio con un’attività come bere una tisana o andare in bagno, nei 15 minuti prima dell’orario solito del sonnambulismo.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici