Pallavolo, tennis, baseball ma anche lancio del disco, lancio del peso, pallanuoto, lancio del giavellotto, sono tutti sport che hanno in comune alcuni infortuni che vanno sotto il nome di spalla del lanciatore.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Andrea Lisai, Responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia della Spalla di Humanitas San Pio X.
Olimpiadi: le cause della spalla del lanciatore
Per spalla del lanciatore si intende un insieme di alterazioni a livello della spalla, che vanno sotto il nome di SLAP lesion (Superior Labrum from Anterior to Posterior), caratterizzata da lesioni da sovraccarico funzionale con danni alla porzione superiore del labbro glenoideo, un anello di fibrocartilagine che circonda una parte della scapola, la glena, e sul quale origina il capo lungo del bicipite.
Le lesioni SLAP sono in genere causate da movimenti ripetitivi overhead, cioè sopra la linea della spalla, in carico che provocano stress all’articolazione gleno-omerale. Più frequentemente le lesioni SLAP da sovraccarico funzionale si presentano negli sportivi di 30-40 anni, proprio a causa della ripetitività dei gesti sportivi. Basti pensare al numero di volte che il lanciatore effettua il gesto del lancio della palla da baseball o del lancio del peso, nell’arco della propria carriera sportiva. A ogni lancio, sia in allenamento che in gara, l’atleta sottopone a forti stress l’articolazione gleno-omerale che, nel lungo periodo, provoca risentimento a livello del cercine e, in molti casi, anche alla cuffia dei rotatori. Tali gesti, fondamentali per la pratica di alcuni sport, nel tempo possono portare ad accentuare anche l’instabilità di spalla, specie nelle persone predisposte a lassità capsulare e legamentosa.
Spalla del lanciatore: i sintomi
Il sintomo caratteristico delle lesioni SLAP è il dolore pungente che compare in particolari movimenti del braccio, come ad esempio, alzare il braccio lateralmente (abduzione), alzare il braccio sopra la testa (flesso-abduzione overhead), portare il braccio e la mano dietro la schiena (rotazione interna), estensione del braccio teso, come per lanciare (estensione dell’omero in abduzione). In genere, il dolore si estende nelle sedi in cui scorre il tendine del capo lungo del bicipite, nella regione anteriore della spalla e del braccio a livello del muscolo bicipite, poco sopra l’ascella. Il dolore provoca limitazione nei movimenti non solo associati allo sport, ma anche in quelli quotidiani come sollevare il braccio per pettinarsi, lavarsi i capelli, allacciare il reggiseno, ad esempio, e può comparire di notte specie girandosi sul fianco.
Oltre al dolore, nella spalla del lanciatore possono comparire altri sintomi associati, quali rumori dolorosi all’interno della spalla che si sentono ad ogni movimento, riduzione della forza muscolare e della stabilità della spalla.
Quali sono le terapie per le lesioni SLAP?
In caso di lesioni SLAP, in genere viene fatto indossare allo sportivo un tutore per mettere a riposo l’articolazione per un periodo variabile da 2 a 4 settimane. Sulla base del tipo di lesione, dell’età dello sportivo, della modalità in cui è avvenuta la lesione (traumatica o da stress funzionale) e della risposta alle terapie conservative (ghiaccio, antinfiammatori, fisioterapia per recuperare le funzioni motorie della spalla), in alcuni casi può essere necessaria la chirurgia per riparare la lesione. Infatti, è bene ricordare che in caso di lesioni del cercine glenoideo associate alla SLAP, la guarigione non avviene in modo spontaneo.
La chirurgia riparativa è quasi sempre effettuata in artroscopia, con tecniche chirurgiche diverse (debridement, riparazione del cercine, tenotomia o tenodesi del capo lungo del bicipite), seguita da un periodo di alcuni mesi di fisioterapia, fondamentale per tornare a praticare lo sport come prima della lesione.
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