Sono numerosi gli sportivi che hanno fatto i conti, durante la carriera sportiva, con un trauma del legamento crociato anteriore (LCA) che richiede la ricostruzione chirurgica. «Può accadere che un repentino cambio di direzione durante l’attività sportiva – spiega il dottor Simone Cappato, ortopedico di Humanitas San Pio X –, provochi un trauma del legamento crociato anteriore. Lo sportivo avverte quel temuto “crack” al ginocchio che, in base all’entità della lesione, può far perdere la stabilità del ginocchio fornita proprio dal LCA. In questo caso, per lo sportivo non è più possibile continuare a fare sport agonistico o ad alta intensità: se però la soluzione chirurgica con ricostruzione del LCA è quasi una scelta obbligata per lo sportivo professionista per non interrompere la propria carriera, lo sportivo amatoriale potrebbe invece scegliere di cambiare sport, e ridurre la frequenza e l’intensità dell’attività fisica. Oggi però sappiamo che, nel caso di lesioni o rottura del LCA che richiedono l’intervento chirurgico, la semplice ricostruzione del legamento non è più sufficiente a garantire un’adeguata stabilità al ginocchio, soprattutto la stabilità rotazionale, fondamentale per chi pratica sport. Infatti, per permettere allo sportivo amatoriale o professionista di tornare ai livelli di performance atletica antecedenti il trauma, prima di ricostruire il legamento crociato anteriore è molto importante valutare sempre bene l’instabilità rotazionale, le lesioni di altri legamenti del ginocchio, e l’eventuale presenza di lesioni associate cartilaginee o meniscali».
Lesioni LCA: spesso coinvolgono anche il Legamento Antero Laterale (LAL)
Solo un terzo delle lesioni del LCA si riferisce al solo legamento crociato anteriore. «Nel 70% dei traumi del legamento crociato anteriore – continua l’esperto -, sono presenti lesioni periferiche del ginocchio che possono coinvolgere strutture adiacenti come il Legamento Antero Laterale (LAL) che si trova nella porzione laterale della capsula articolare del ginocchio. Non trattate insieme alla lesione principale, queste lesioni periferiche possono portare al fallimento dell’intervento di ricostruzione del LCA, anche se perfettamente eseguito, e alla perdita di stabilità del ginocchio dell’atleta. Questo ha permesso di comprendere perché, in passato, una lesione del LCA poteva decretare la fine della carriera sportiva, specie per gli atleti giovani e giovanissimi, e trovare soluzioni per far tornare in campo gli sportivi con performance uguali a quelle antecedenti il trauma».
Sport e lesioni del ginocchio: la ricostruzione abbinata dei legamenti
Oggi, grazie a una diagnostica avanzata sempre più precisa, come TC e risonanza magnetica, è stato possibile studiare e valutare l’importanza delle lesioni associate. «In particolare – prosegue il dottor Cappato – quando insieme alla lesione del LCA viene coinvolto il legamento Antero Laterale, per evitare che un’instabilità rotazionale residua possa portare al fallimento della ricostruzione del legamento crociato anteriore o a una rottura dei menischi, è indispensabile ricostruire anche il Legamento Antero Laterale. Si tratta di una chirurgia di ricostruzione che ha lo scopo di “mettere la cintura e le bretelle insieme” al ginocchio e fornire al ginocchio dello sportivo, il massimo del “supporto” possibile in termini di stabilità. In particolare, la ricostruzione del Legamento Antero Laterale associata a quella del Legamento Crociato Anteriore è indicata in:
– persone che presentano instabilità di ginocchio dovuta a lassità legamentosa costituzionale
– sportivi agonisti che praticano sport di contatto che richiedono frequenti cambi di direzione (c
alcio, basket, rugby)
– pazienti che ad una prima visita per rottura di Legamento Crociato Anteriore presentano risultati di molto positivi ai test per instabilità rotatoria
L’intervento di ricostruzione abbinata di entrambi i legamenti si effettua sempre negli interventi in cui ci sia stato già un fallimento della ricostruzione primaria del LCA. Infatti, questo tipo di ricostruzione abbinata ha come obiettivo la restituzione di un grado di flessione e rotazione del ginocchio quasi completo, il recupero della stabilità del ginocchio sia in movimento sia in posizione statica, e un rapido ritorno all’attività professionale e sportiva.
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