Le patologie del pavimento pelvico colpiscono prevalentemente le donne subito dopo la gravidanza o tardivamente, con diversi sintomi quali ritenzione urinaria, incontinenza, prolasso di vescica, utero e retto in varia combinazione, e alterazioni della defecazione come stipsi e incontinenza fecale, dolore pelvico.
“La stitichezza o stipsi – spiega il dott. Leonardo Lenisa, medico di Chirurgia Generale di Humanitas San Pio X – è un problema molto diffuso tra le donne, è dovuto al ridotto transito intestinale delle feci ed è meno frequente rispetto alla sindrome di ostruita defecazione che comporta invece un incompleto svuotamento dell’intestino”.
Stipsi, cause e rimedi?
Le cause possono essere un’ernia del retto (rettocele) o un prolasso rettale, frequente nelle donne che hanno avuto più parti o subito interventi ginecologici. Se la stipsi compare per variazioni occasionali della dieta o in brevi periodi di vacanza, non è necessario ricorrere a presidi particolari perché l’intestino in breve tempo si adatta alla nuova situazione e riprende la sua regolarità.
“Intestino regolare – sottolinea il medico – non significa però andare in bagno una volta al giorno: è infatti considerato normale andare in bagno da 2 volte al giorno fino a 2-3 volte alla settimana e non per questo si soffre di stitichezza o si rischia di “intossicare” l’organismo”.
Stipsi o stitichezza possono essere evitate seguendo alcuni consigli pratici:
Dieta e idratazione
- Cosa mangiare: alimentazione varia, ricca di frutta fresca, verdura, prodotti a base di soia, pane integrale e cereali opportunamente aggiunti alla dieta
- Cosa ridurre: formaggi elaborati, cioccolato, carne, fegato, riso e farina raffinata (bianca), se feci dure
- Come mangiare: masticare bene e a lungo gli alimenti
- Quanto bere: almeno due litri di liquidi al giorno incluse zuppe, tè e spremute
Lassativi e clisteri
- Quali evitare: senna, liquirizia ed erbe hanno effetto irritativo. I clisteri non hanno efficacia nella sindrome di defecazione ostruita
- Come assumerli: saltuariamente. Evitare l’uso continuativo perché impigrisce l’intestino
- Quali preferire: in caso di necessità preferire lassativi-integratori alimentari a base di fibre tipo psillio e guar che ammorbidiscono le feci e favoriscono l’evacuazione
Corretta evacuazione
- Cosa fare: non rinviare o trattenere lo stimolo evacuativo
Attività fisica
- Quale preferire: passeggiare, camminare a passo moderato, tapis roulant
- Quanta praticarne: una moderata attività fisica ogni giorno aiuta a mantenere tonici i muscoli intestinali
In caso di stitichezza, quando rivolgersi ad un medico?
“Se la stitichezza non passa – consiglia il Dott. Lenisa – è bene consultare lo specialista”, soprattutto in presenza di questi sintomi:
- ridotta frequenza dell’evacuazione (meno di 2-3 volte la settimana)
- senso di svuotamento incompleto e costipazione come un tappo che impedisce di liberarsi
- stimolo alla defecazione assente o raro
- necessità di rimanere in bagno a lungo e di ritornarci
- dolori addominali e meteorismo
- feci dure
- sforzi eccessivi
- sanguinamento intestinale
- brusche variazioni della regolarità intestinale.
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