Mancanza di energia, spossatezza, isolamento dal lavoro, sensazione di negatività e cinismo, diminuzione dell’efficacia professionale sono tutte condizioni che caratterizzano il burnout, lo stress da lavoro. «Sentirsi stressati a causa del lavoro – spiega il professor Giampaolo Perna, direttore del Centro di medicina personalizzata per i disturbi d’ansia e di panico presso l’Humanitas San Pio X a Milano – non è un problema da sottovalutare, come spesso accadeva e accade. Fino ad oggi, infatti, il burnout era considerato sì una condizione medica, ma difficilmente diagnosticabile secondo i parametri richiesti dalla medicina. Invece, con il riconoscimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanitá (OMS), il burn out è stato riconosciuto e classificato ufficialmente come “sindrome”. Questo significa che lo stress da lavoro viene considerato una condizione che può influenzare lo stato di salute e benessere delle persone, per il quale l’OMS ha stabilito anche le direttive per la diagnosi di burnout, ma non quelle per il trattamento e cura».
Burnout, cos’è e come si manifesta
«La società odierna, sempre più frenetica e orientata alla produttività, spinge spesso le persone a ritmi lavorativi vertiginosi – spiega il professor Perna -. Tanto vertiginosi che è quasi inevitabile che molte persone cadano in “esaurimento da lavoro”. Infatti, sarebbe questo il significato di “burnout”, la sindrome che l’OMS definisce come un problema associato all’occupazione o disoccupazione lavorativa. Questa sindrome condizionata dal posto di lavoro non è una malattia in sé, ma rappresenta una seria minaccia per il benessere personale e professionale delle persone. All’origine del burnout c’è una condizione di stress cronico mal gestito nei sintomi o non affrontato in modo professionale».
I sintomi del burn out sono:
- sensazione di esaurimento mentale o fisico
- aumento della distanza mentale dal proprio lavoro, negatività e cinismo relativi alla propria occupazione/ruolo
- ridotta efficacia professionale
«Si tratta di sintomi comuni anche ad altre forme di stress, non solo riferite alla vita professionale e lavorativa – continua l’esperto -. Tuttavia, la persona che manifesta questi sintomi viene considerata affetta da “burnout” solamente se e quando il malessere riguarda la vita professionale. Inoltre, l’OMS ha specificato che al momento della diagnosi l’esperto deve escludere altre problematiche simili, come il disturbo dell’adattamento, l’ansia o la depressione. In ogni caso – conclude il prof. Giampaolo Perna – non c’è dubbio nell’affermare che sia necessario un cambiamento culturale all’interno dei luoghi di lavoro, con una maggiore attenzione alla salute e al benessere dei lavoratori, oltre che la messa a disposizione di aiuto e sostegno psicologico adeguato per chiunque ne sentisse il bisogno».
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