È frequente che, nel tennis, sportivi di alto livello o tennisti amatoriali di giovane età debbano fermarsi per il dolore all’anca. Spesso non è grave, ma è un dolore che va valutato e compreso nelle sue cause.
Ne parliamo con il dottor Federico D’Amario, responsabile dell’Unità operativa di Ortopedia Protesica e Ricostruttiva Anca e Ginocchio di Humanitas San Pio X.
Perché il dolore all’anca è frequente nei tennisti?
Nel tennis, così come nel padel, l’articolazione dell’anca è particolarmente sottoposta a stress nei movimenti repentini, rapidi e veloci, di varia intensità e direzione. I tennisti infatti, diversamente dagli sportivi che praticano la corsa, ad esempio, non effettuano movimenti ripetitivi, ma continue partenze e brusche fermate, scivolate, cambi di direzione improvvisi mentre si spostano di pochi metri in avanti, indietro o lateralmente, e colpiscono la palla ad alta velocità, specie nel diritto e nei colpi in allungo.
In particolare nelle scivolate a gambe divaricate, l’estensione e le torsioni a cui sono sottoposte anche e ginocchia possono provocare stiramenti muscolari, infiammazione, lussazioni e rischio di lesioni se i muscoli dell’anca non sono sufficientemente forti, elastici e allenati.
Tuttavia, proprio l’alta velocità richiesta dagli spostamenti e le ampie divaricazioni previste nel tennis sono alla base del sovraccarico muscolare dell’ileopsoas, il muscolo che permette il movimento di flessione della gamba e dell’anca, ed è spesso il motivo per cui anche tennisti professionisti si devono ritirare da tornei e campionati.
Quali sono le cause del dolore all’anca nei tennisti?
Nei tennisti giovani, il dolore all’anca può essere causato da una patologia chiamata impingement femoro acetabolare, o conflitto femoro-acetabolare. Questa patologia provoca un contatto anomalo, e molto doloroso, tra la testa del femore e l’acetabolo, ovvero la parte concava dell’anca che accoglie la testa femorale e permette un’ampia gamma di movimento all’anca e alla gamba. Nel conflitto femoro-acetabolare, a causa di una malformazione ossea spesso congenita, cioè presente già alla nascita, oppure a seguito di traumi, sovraccarico o stress, la testa del femore urta contro l’acetabolo durante alcuni movimenti, causando dolore, fastidio e limitazione della mobilità dell’anca.
Il conflitto femoro-acetabolare è spesso una delle cause anche dell’usura precoce della cartilagine articolare che, nel lungo periodo, può portare il tennista a sviluppare artrosi d’anca, anche in giovane età. È risaputo infatti, che alcuni tennisti famosi, sia siano sottoposti a intervento di protesi di rivestimento dell’anca, chiamato hip resurfacing, già prima dei 40 anni. Questo, tuttavia, non li ha fermati dal tornare a giocare a tennis, grazie al tipo di protesi e alla tecnica chirurgica studiata per gli sportivi.
Come si risolve il dolore all’anca nei tennisti?
Se l’anca fa male, si avverte uno schiocco durante il movimento o compare pubalgia, è importante fermarsi e rivolgersi all’ortopedico per una valutazione. Spesso, sulla base della visita, alcuni test funzionali e esami diagnostici (RX, TC o RMN), è possibile studiare l’anatomia dell’anca e identificare eventuali anomalie ossee.
In alcuni casi, il trattamento conservativo può essere sufficiente per alleviare i sintomi, migliorare la funzionalità dell’anca e riprendere a giocare, dopo un periodo di riposo. Nei casi più gravi, invece, può essere necessario l’intervento chirurgico in artroscopia per correggere la malformazione ossea e ridurre il conflitto tra la testa del femore e l’acetabolo, oppure l’impianto di una protesi di rivestimento dell’anca che permette di mantenere intatto l’osso testa del femore, ricoprendolo di una sorta di guscio di acciaio che lascia inalterata la forma dell’anca. In questo modo, dopo l’intervento, e dopo il recupero biologico per la guarigione e la fisioterapia, il tennista può tornare a giocare agli stessi livelli di prima dell’intervento.
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