Arrivata al terzo trimestre di gravidanza, i dubbi si concentrano sul travaglio e sul parto, con particolare attenzione ai segnali di sofferenza del bambino.
Domande frequenti nel terzo trimestre di gravidanza
Compito della mamma è quello di ascoltarsi e calcolare almeno 10 movimenti nell’arco della giornata. È normale che i movimenti del bambino, in questo ultimo trimestre di gravidanza, si modifichino, a causa della riduzione dello spazio nell’utero. Infatti, in generale, nell’arco delle 12 ore, il feto dovrebbe compiere almeno 10 movimenti (ogni calcetto o altro è considerato un movimento). Ogni mamma conosce come stimolare il proprio bambino al movimento: per esempio attraverso una posizione particolare, l’assunzione di cibo, o ancora ascoltando la voce dei genitori; se nonostante gli stimoli non dovesse muoversi, è raccomandabile rivolgersi al proprio centro di riferimento per un controllo: nella maggior parte dei casi si verrà sottoposti a tracciato cardiotocografico per verificare le condizioni di salute del nascituro.
In genere, tra la 26^-30^ settimana, i movimenti fetali sono meno evidenti, e tra la 30^-35^ settimana sono più intensi, ma più lenti. Questo cambiamento non deve spaventare la mamma, perché è anche il momento in cui i bambini assumono la presentazione cefalica, cioè a testa in giù, per essere pronti al parto. Dopo la 36^ settimana, i movimenti sono ancora ben percepibili, anche se la progressiva mancanza di spazio li rende molto lenti.
Tra la 28^ e la 32^ settimana di gravidanza sono previsti esami di laboratorio SSN, quali: emocromo completo, PT, PTT, Fibrinogeno, Test di Coombs indiretto solo nelle donne con fattore Rh negativo, Rubeotest, se recettivo, Virus HBV, HCV, Treponema Pallidum, Virus Immunodeficienza acquisita (HIV 1-2), tampone rettale e vaginale per streptococco Beta-emolitico gruppo B, esame completo delle urine, esame colturale delle urine (urinocoltura).
Le donne con diabete preconcezionale, oltre agli esami previsti, devono eseguire l’emoglobina glicata (HBA1c) e la microalbuminuria. Esami non SSN ma consigliati sono il Toxoplasma anticorpi IgG e IgM, solo nelle donne risultate ricettive e il Citomegalovirus (CMV). Sono tutti esami necessari per monitorare l’evoluzione della gravidanza ed escludere rischi per il benessere della mamma e del feto.
L’ecografia va effettuata tra la 30^-32^ settimana di gravidanza, per verificare che lo sviluppo e la crescita del bambino siano nella norma, e controllare il liquido amniotico e la placenta, escludendo condizioni quali feto piccolo o feto grande per l’epoca gestazionale (questa ecografia è suggerita perchè non rientra più nei LEA).
Il massaggio del perineo viene proposto tra la 32^-34^ settimana di gravidanza nella donna al primo figlio; qualche settimana prima nelle donne che hanno già avuto altri parti. Serve a rilassare i muscoli del perineo nel momento espulsivo del travaglio di parto. Può essere effettuato da sola, con l’aiuto dell’ostetrica o del partner, utilizzando una piccola quantità di olio biologico di oliva, di mandorle o olio di iperico. Per fare il massaggio perineale è bene mettersi in posizione semisdraiata, con il bacino leggermente rivolto verso l’alto; con uno o entrambi i pollici appena dentro la parete posteriore della vagina e con gli indici appoggiati ai glutei, esercitare una leggera pressione verso il basso, mantenendo la posizione per circa 1-2 minuti. Il massaggio va eseguito ogni giorno o a giorni alterni per almeno 10 minuti.
Sentirsi più stanche, senza energia e talvolta anche con il fiatone alla fine della gravidanza è in genere dovuto sia alle dimensioni e al peso del bambino, sia alla fatica a dormire. Il consiglio è di rivolgersi al proprio ginecologo, riferendo la mancanza di energia e raccontando il proprio stile di vita. In generale, può aiutare riposare e dormire in ogni momento possibile, ricordarsi di provare a sperimentare la posizione sul fianco (posizione yoga del sonno) anche durante il giorno, aiutandosi con dei cuscini, avere un’alimentazione equilibrata che assicuri un buon livello di energia e nutrienti, ascoltare il proprio corpo e assecondarlo nelle sue esigenze.
La pancia dura è causata dalla contrazione uterina che, nel terzo trimestre, si definiscono contrazioni di Braxton-Hicks. Si tratta di contrazioni preparatorie dei tessuti della donna, ma anche preparatorie per il feto. In generale, questi indurimenti non sono dolorosi per la donna, ma con l’avvicinarsi del termine della gravidanza potrebbero essere riconosciuti dalla stessa e magari sdraiarsi per qualche minuto, a svuotare la vescica, fare un bagno o una doccia calda, bere una tazza di tè, tisana o latte caldo potrebbero essere espedienti per alleviare il fastidio.
Generalmente la donna riconosce quando sta cambiando qualche cosa, in particolare quando le contrazioni, che fino ad allora riconosceva come indurimenti non più di tanto dolorosi, diventano dolorose e iniziano ad avere una regola. Significa che le contrazioni piano piano si fanno più intense, hanno una cadenza regolare tra l’inizio e la loro fine, e hanno anche una durata simile le une dalle altre. Se compaiono sanguinamenti, o perdite di liquido dalla vagina (che può avere anche delle colorazioni tendenti al verdastro), è importante rivolgersi al pronto soccorso e contattare il proprio ginecologo.
Il viaggio della gravidanza sta per terminare. Per la mamma, e la coppia, è il momento di prepararsi al distacco dal bambino e di predisporre l’ambiente esterno ad accoglierlo.
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