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Tumore dell’endometrio: è sempre necessaria l’isterectomia totale?

L’isterectomia totale, cioè l’asportazione dell’utero associata all’asportazione dei suoi annessi cioè tube e ovaie, è considerato il principale trattamento per i tumori dell’endometrio, con alcune eccezioni sulla base della valutazione di ogni singolo caso effettuata da un team multidisciplinare di specialisti.

Approfondiamo l’argomento con il Professor Fabio Martinelli, responsabile dell’Unità Operativa di Ginecologia Oncologica Chirurgica di Humanitas San Pio X.

Tumori dell’endometrio: in quali casi non si effettua l’isterectomia?

Il trattamento standard del tumore dell’endometrio prevede l’asportazione dell’utero mediante isterectomia. Tuttavia, quando il tumore dell’endometrio si sviluppa in giovani donne che desiderano avere figli, è possibile tentare di conservare l’utero evitando l’isterectomia. In centri specializzati, all’interno di percorsi dedicati in cui collaborano ginecologi oncologi, anatomopatologi, radiologi, esperti in preservazione della fertilità, psicologi, genetisti, è possibile costruire con la donna un percorso dedicato di preservazione dell’utero e della fertilità a scopo riproduttivo. Questo prevede una prima fase diagnostica mediante un’isteroscopia operativa per il mappaggio della lesione tumorale e della cavità uterina, e la raccolta di campioni di tessuto endometriale per le opportune indagini anatomo-patologiche e molecolari. 

Insieme alla fase diagnostica, viene effettuata una valutazione dagli specialisti del Fertility Center sulle potenzialità riproduttive della donna e sulle eventuali opzioni percorribili. In assenza di controindicazioni oncologiche, un trattamento ormonale è il primo step, seguito da uno stretto monitoraggio dell’eventuale risposta al trattamento, e una pianificazione del percorso procreativo successivo. Solo in caso di insuccesso al trattamento (eventualmente anche ripetibile) o al termine del progetto riproduttivo, verrà indicato il trattamento “standard” che prevede l’asportazione dell’utero.

Esistono inoltre dei casi particolari di donne non più in età fertile con notevoli comorbidità (presenza di altre patologie concomitanti), che hanno un elevato rischio di morbidità e mortalità perioperatoria, per le quali la chirurgia (isterectomia) non risulta un’opzione percorribile. In questi casi, le opzioni disponibili possono essere rappresentate da un trattamento ormonale e/o un trattamento radioterapico esclusivo.

Quali sono i fattori di rischio per i tumori dell’endometrio?

La maggioranza dei tumori che si sviluppano a livello del corpo dell’utero sono rappresentati da tumori dell’endometrio. Si tratta di tumori dell’età adulta, con un picco di incidenza dopo i 50 anni di età, ma in alcuni casi si possono presentare anche in età fertile. Alcuni fattori di rischio identificati, che provocano squilibri ormonali a favore degli estrogeni (iperestrogenismo), possono aumentare il rischio di sviluppare il tumore dell’endometrio, come ad esempio l’obesità, che sembra essere tra i principali. 

Stile di vita sedentario, obesità, sovrappeso, alimentazione ricca di grassi, e più in generale, un inizio precoce delle mestruazioni (menarca), una menopausa tardiva, o l’assenza di gravidanze possono aumentare il rischio di sviluppare tumori dell’endometrio, oltre ad alcune patologie quali diabete mellito, ipertensione, una storia familiare per questo tipo di tumori ginecologici, la policistosi ovarica, o l’assunzione di alcuni farmaci per attenuare i sintomi della menopausa.

Ginecologia E Ostetricia

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