Quando si parla di tumori, la prevenzione è uno strumento fondamentale, anche nei tumori ginecologici che, in genere, nelle fasi iniziali non presentano sintomi.
Ne parliamo con la professoressa Domenica Lorusso, Professore Ordinario di Ginecologia ed Ostetricia e Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia Oncologica presso Humanitas San Pio X.
Cosa si intende con tumori ginecologici?
I tumori ginecologici sono malattie maligne che colpiscono le strutture degli organi riproduttivi femminili, come l’utero, la cervice uterina, le ovaie, l’endometrio, la vulva e la vagina, e la placenta. Sono malattie molto diverse tra loro, sia a livello molecolare, sia nei fattori di rischio, sia nella terapia.
Alcuni di questi sono tumori ginecologici rari (tumori della vulva, tumori della vagina e tumori placentari), altri più frequenti come il tumore dell’endometrio, il carcinoma della cervice uterina e il tumore dell’ovaio; alcune forme dello stesso tumore possono essere più o meno aggressive, mentre in alcuni casi, un tumore dell’apparato genitale femminile può essere un tumore metastatico di una neoplasia in un altro organo o può diffondersi in altri organi.
In generale, i tumori ginecologici sono associati sia fattori di rischio modificabili con lo stile di vita, come ad esempio evitare i comportamenti sessuali a rischio per l’infezione a trasmissione sessuale da Papillomavirus (HPV), adottare uno stile di vita che contrati obesità, sovrappeso, ipertensione, e altri fattori di rischio non modificabili, come ad esempio l’età, la familiarità, la presenza di mutazioni dei geni BRCA 1 e 2.
Con quali sintomi si presentano i tumori ginecologici?
I tumori ginecologici si presentano in genere con sintomi aspecifici (disturbi addominali, digestivi, dolore pelvico, sanguinamento uterino anomalo) o nessun sintomo nelle fasi iniziali della malattia. Riconoscere la presenza di un tumore ginecologico dai suoi sintomi non è sufficiente, tanto che l’80% delle diagnosi di questi tumori avviene quando la malattia è già in fase avanzata.
Nelle donne di tutte le età, ma in particolare nelle donne in menopausa, che presentano uno o più fattori di rischio per i tumori ginecologici, è raccomandabile non sottovalutare la presenza di disturbi digestivi, dolore pelvico, dolore durante i rapporti sessuali, sanguinamenti vaginali o perdite vaginali anomale al di fuori del ciclo o in menopausa, e rivolgersi al medico.
Quali esami per la diagnosi di tumori ginecologici?
L’ecografia transvaginale è l’esame principale che viene effettuato durante la visita ginecologica, insieme al Pap-test / HPV-DNA test per identificare o escludere la presenza di infezione da Papillomavirus umano, il principale responsabile dei tumori della cervice uterina (chiamato anche tumore del collo dell’utero).
Una volta diagnosticata la presenza di un tumore ginecologico, seguono gli esami per la stadiazione del tumore specifico e, oggi, anche l’analisi molecolare per la caratterizzazione molecolare del tumore. Da un prelievo di sangue o un campione di tessuto prelevato dall’area del tumore con biopsia, viene analizzato il profilo cellulare specifico di quel particolare tipo di tumore. Si tratta di un esame fondamentale, oggi, per poter stabilire la terapia personalizzata più adatta ed efficace contro le cellule di quello specifico tumore. Grazie all’analisi molecolare del tumore, oggi è possibile parlare di personalizzazione del trattamento, che può prevedere immunoterapia, anche in combinazione a chemioterapia sistemica, Parp-inibitori, anticorpi farmaco coniugati, brachiterapia, radioterapia.
In caso di diagnosi di tumori ginecologici è importante che la donna venga indirizzata e si rivolga a centri di alta specializzazione, in modo da aumentare le probabilità di guarigione, di speranza di sopravvivenza e di cure personalizzate per queste malattie.
Prevenzione dei tumori ginecologici: quali esami?
La prevenzione per questi tipi di tumori non è sempre possibile, ad eccezione del tumore della cervice uterina per il quale è disponibile la vaccinazione HPV gratuita per i maschi e per le femmine dai 12 ai 26 anni. Per la prevenzione dei tumori della cervice, oltre alla vaccinazione sono disponibili anche programmi di screening per la diagnosi precoce (prevenzione secondaria), mentre per gli altri tumori ginecologici, la prevenzione si basa su controlli ginecologici annuali con ecografia transvaginale, Pap test/HPV-DNA test, e secondo le indicazioni del ginecologo, sulla base dei fattori di rischio individuali.
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