Capita che a letto, girandosi nel sonno, sdraiandosi la sera o alzandosi al mattino, il mondo inizi a girare come se invece del letto si fosse finiti dentro la lavatrice o su una giostra. Si manifesta così una delle più comuni vertigini, chiamata vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB), la cui causa è il mal posizionamento degli otoliti, dei minuscoli cristalli presenti in particolari regioni nel labirinto dell’orecchio interno. Per riposizionare gli otoliti e risolvere la vertigine, è necessario effettuare delle manovre liberatorie che vengono eseguite dallo specialista otorinolaringoiatra.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Michele Cerasuolo, specialista in otorinolaringoiatria presso Humanitas San Pio X.
Cosa sono le manovre liberatorie e chi le esegue?
Per manovre liberatorie si intendono dei movimenti di posizionamento che lo specialista otorinolaringoiatra effettua sul paziente a livello ambulatoriale. Vengono chiamate liberatorie perché hanno lo scopo di liberare la persona dalla vertigine, riportando nella loro posizione corretta gli otoliti, ovvero quei piccoli cristalli di ossalato e carbonato di calcio presenti nel labirinto che compartecipano al mantenimento dell’equilibrio. Esistono differenti manovre liberatorie che vengono selezionate sulla base dell’esito delle cosiddette manovre diagnostiche. Si tratta di specifici movimenti rapidi della testa e del corpo che vengono eseguiti dal medico, sul paziente, rispettivamente per diagnosticare e trattare i disturbi degli otoliti.
Sia le manovre diagnostiche che le manovre liberatorie possono provocare nel paziente una intensa sintomatologia vertiginosa talvolta associata a nausea e/o vomito e seguite spesso da una sensazione di instabilità posturale che può durare anche diverse ore. Talvolta è necessario ripetere le manovre liberatorie diverse volte prima di ottenere una completa remissione dei sintomi.
Cosa fare una volta a casa?
In alcuni casi, specie se il paziente ha avuto bisogno di diverse manovre ripetute, può rimanere una sensazione di instabilità che può passare dopo qualche ora. Non ci sono particolari accorgimenti da tenere a casa, sebbene i pazienti, in genere, tendano a girare poco la testa per timore che si possa scatenare un’altra vertigine. Se la vertigine dovesse ripresentarsi, anche a breve distanza, è importante tornare dall’otorinolaringoiatra per effettuare ancora le manovre liberatorie.
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