Nove mesi di continuo cambiamento che preparano la donna a uno dei momenti più gioiosi della sua vita. Di gravidanza e parto ha parlato la dottoressa Sarah Moretti Montefusco, ginecologa di Humanitas San Pio X, ospite nella diretta Facebook di Obiettivo Salute – Radio 24.
La specialista ha spiegato come sia importante arrivare preparate in gravidanza e cosa questo significhi. Ha consigliato di avere una buona forma fisica (evitare il sovrappeso, praticare attività fisica regolare, assicurarsi una sana ed equilibrata alimentazione, non fumare) e di parlare con il ginecologo prima di cercare una gravidanza così da iniziare già in fase pre-concezionale l’assunzione di acido folico, molto importante nel ridurre il rischio di difetti del tubo neurale.
La dottoressa Moretti Montefusco ha inoltre precisato che nelle donne che assumono la pillola anticoncezionale non è necessario aspettare del tempo tra la sospensione della pillola e la ricerca di una gravidanza. Interrompere la pillola infatti porta l’organismo nella stessa condizione in cui si trovava prima della sua assunzione; il corpo ritorna alla fisiologica ciclicità ormonale con una fase premestruale importante, cicli mestruali che possono tornare a essere un po’ più abbondanti e dolorosi e magari qualche sbalzo di peso a seconda della fase del ciclo in cui ci si trova.
I primi tre mesi di gravidanza
I primi tre mesi di gravidanza sono molto delicati e molte donne tendono ad aspettare il superamento di questo termine prima di comunicare di aspettare un figlio. “In effetti fino alla 12a settimana il rischio di abortività è abbastanza elevato, siamo sul 20%”, sottolinea la dottoressa. In questi mesi iniziali è bene fare una visita con il ginecologo che prescriverà una prima batteria di esami che permettono di capire da un punto di vista biochimico le condizioni della donna e tracciare un primo quadro con cui confrontarsi nel proseguo della gravidanza. Vengono poi sempre richiesti degli esami infettivologici per verificare che la donna sia immune o meno ad alcune malattie quali per esempio la toxoplasmosi, la rosolia e il citomegalovirus. A seconda poi dei risultati ci saranno delle precauzioni da adottare nel corso della gravidanza: “Le donne che non sono immuni alla toxoplasmosi, per esempio, dovranno lavare frutta e verdura molto bene e non consumare carne cruda. Nessun rischio nel consumare sushi invece: fa bene, è ricco di omega 3, è poco calorico e presenta un buon equilibrio tra carboidrati e proteine”.
L’importanza delle ecografie
Pancia piccola, pancia grande, pancia alta, tonda, bassa: la specialista ha spiegato che ogni donna è diversa, così come ogni bambino e le “teorie” sulla forma della pancia non hanno alcuna validità scientifica. “È l’ecografia che ci dà indicazione sulla buona crescita di un bambino e va sottolineato che non siamo tutti uguali: ci sono sempre stati e ci saranno sempre bimbi più grandi e bimbi più piccoli. In generale, le ecografie sono tre: al primo trimestre, alla 20a settimana (la cosiddetta morfologica) e quella della 30a settimana che permette di vedere quanto il bambino stia crescendo. A inizio e fine gravidanza è possibile si faccia qualche controllo in più, ma dipende da caso a caso”.
La diagnosi prenatale
La dottoressa ha poi parlato della diagnosi prenatale che si può effettuare a inizio gravidanza. “È una possibilità che si offre a tutte le donne che sono interessate a capire l’eventuale presenza di patologie nel bambino prima della sua nascita. Distinguiamo una diagnostica invasiva (amniocentesi e villocentesi) e una non invasiva (prelievo DNA fetale e traslucenza nucale). Se sottoporsi o meno a diagnosi e quali esami fare è una scelta della coppia, il ginecologo può aiutare nella decisione ma deve tenere in considerazione la propensione della coppia. È infine importante precisare che questi esami permettono di avere un’idea ma non sono capaci di dare una risposta a tutto”.
Diagnosi prenatale, cosa c’è da sapere
In Humanitas San Pio X il parto cesareo è “gentile”
La dottoressa Moretti Montefusco ha anche parlato dello stile di vita in gravidanza, del ruolo del ginecologo e dei diversi tipi di parto. Ha spiegato come il parto sia un evento naturale e che pertanto si effettua per via vaginale, a meno che non sia necessario il cesareo.
“Diverse donne per motivi medici devo sottoporsi a taglio cesareo e abbiamo registrato nel loro vissuto una sorta di mancanza del parto. Abbiamo così cercato di capire come avvicinare l’esperienza del cesareo al parto naturale. In Humanitas San Pio X pratichiamo il gentle cesarean section e il neonato viene al mondo in modo più dolce, prima di essere affidato alle cure del neonatologo viene dato alla mamma ancora attaccato al cordone ombelicale; il cordone ombelicale può essere tagliato dal papà che lo desidera. Insomma, cerchiamo di favorire – anche nel caso del cesareo – l’immediato contatto di mamma e bambino preservando i legami familiari”.
Diagnosi prenatale, i test di sceening
Punto nascita in Humanitas San Pio X
Guarda l’intervista completa alla dottoressa Sarah Moretti Montefusco.
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