La vulvodinia è un disturbo complesso che, ancor oggi, può richiedere alla donna diversi anni prima di ricevere la diagnosi corretta e quindi iniziare il trattamento specifico. La visita ginecologica per vulvodinia, effettuata da un ginecologo specialista nel dolore da vulvodinia, è il primo passo per iniziare a risolvere il dolore e i disturbi intimi associati a questa malattia.
Ne parliamo con la dottoressa Raffaela Di Pace, ginecologa e sessuologa dell’Ambulatorio per la vulvodinia di Humanitas San Pio X.
Visita per vulvodinia: come si svolge e quali esami
La visita ginecologica per vulvodinia si effettua come una normale visita ginecologica, ma il ginecologo ha una particolare attenzione nei confronti delle situazioni che nella donna scatenano il dolore, tipo di dolore, la durata dei sintomi, e sulla loro localizzazione. Questa particolare attenzione richiede l’ascolto attento della donna, dei disturbi che sente, dalla secchezza vaginale, alla sensazione di avere tagli, lesioni o gonfiore a livello vulvare, sulle difficoltà ad avere rapporti sessuali, a praticare sport o indossare certi indumenti. Inoltre, il ginecologo ispeziona accuratamente l’area vulvo-vaginale, usando lo speculum, per valutare la presenza di infiammazioni oppure secchezza vaginale che, nelle donne in menopausa può dare dolore vulvo-vaginale durante i rapporti sessuali.
Esami per la vulvodinia
Durante la visita ginecologica per vulvodinia, lo specialista effettua alcuni test ed esami specifici per escludere che il dolore vulvo-vaginale sia causato da altre patologie (vaginismo, ad esempio) o il tampone vaginale per escludere la presenza di infezioni causate da candida albicans o altri microrganismi. Il test non invasivo che permette di rilevare la presenza del dolore tipico della vulvodinia, chiamato allodinia, ovvero una risposta dolorosa a uno stimolo che in genere non provoca dolore, è chiamato test del toccamento o Cotton Swab test.
Durante la visita ginecologica per la vulvodinia, lo specialista effettua alcuni tocchi a livello delle grandi labbra, del solco interlabiale, del perineo, delle piccole labbra, del clitoride e del vestibolo vulvare, usando un apposito cotton-fioc inumidito. La comparsa di allodinia e/o di vestibolodinia, un dolore a livello dell’area dei genitali esterni chiamata vestibolo vulvare compresa tra le piccole labbra e delimitata anteriormente dal clitoride, insieme alle informazioni raccolte prima della visita ginecologica (anamnesi) permette allo specialista di confermare la diagnosi di vulvodinia.
Sulla base della valutazione specialistica durante la visita ginecologica per vulvodinia, e sul risultato dei test ed esami, il ginecologo specialista in vulvodinia valuterà l’approccio di trattamento più appropriato per la donna.
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