COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 6951 1
PRENOTAZIONE SSN
+39 02 6951 6000

LUNEDì – VENERDì
dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 14 alle 16.30
SABATO CHIUSO

PRENOTAZIONE PRIVATI, ASSICURATI, CONVENZIONATI
+39 02 69 51 7000

LUNEDì – VENERDì
dalle 8.00 alle 19.00
SABATO - dalle 08.00 alle 13.00

PRENOTAZIONE PRELIEVI
02 69517000

Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00

HUMANITAS PER LEI
+39 02 69 51 5151

Dal lunedì al venerdì
Privati, Assicurati e Convenzionati
dalle 9 alle 17

SSN dalle 10:30 alle 17

CENTRO PRIMO INTERVENTO ORTOPEDICO

Dal lunedì alla domenica
Dalle 8.00 alle 20.00

+39 02 69 51 5555

Il servizio è effettuato in regime privato.

Fistola Carotido-Cavernosa

Fistola Carotido-Cavernosa

 

La fistola carotido-cavernosa è il effetto di una comunicazione non corretta tra l’arteria carotide e il seno cavernoso. Questo porta ad un aumento della pressione venosa che può provocare un’ischemia, una rottura dei vasi sanguigni, mettendo a serio rischio la capacità visiva.

 

Che cos’è la fistola carotido-cavernosa?

Esistono due forme di fistola: una forma diretta, che va a coprire circa il 70-90% dei casi e una forma indiretta. Nella fistola diretta, a seguito di un irregolarità della parete interna dell’arteria carotide, l’elevato flusso sanguigno arterioso si riversa direttamente nel seno cavernoso. Nella fistola indiretta, invece, (shunt durale) l’arteria carotide intracavernosa è integra, il sangue passa attraverso le branche meningee delle arterie carotidee interne o esterne nel seno cavernoso.

 

Quali sono le cause della fistola carotido-cavernosa?

Nella fistola diretta l’elevato fluire di sangue può portare ad una rottura spontanea o postraumatica.

 

Nel caso della fistola indiretta una malformazione congenita può essere la causa che determina la rottura spontanea in associazione ad un trauma anche lieve o ad uno stiramento. Particolarmente a rischio sono i pazienti affetti da ipertensione arteriosa.

 

Quali sono i sintomi della fistola carotido-cavernosa?

I sintomi della fistola diretta possono essere improvvisi e molto marcati:

chemosi e iperemia dei vasi episclerali

proptosi

oftalmoplegia

grave riduzione della capacità visiva

aumento della pressione intraoculare

ischemia del segmento anteriore

 

La sintomatologia nella fistola indiretta è certamente più lieve e sfumata rendendo quindi più difficile la sua diagnosi. In principio si presenta con:

rossore causato dalla dilatazione dei vasi congiuntivali di uno o di entrambi gli occhi

incremento della pressione intraoculare

fondo oculare normale o moderata congestione venosa

lieve proptosi

oftalmoplegia (da paresi del VI nervo cranico)

all’auscultazione meningea il timing del soffio è sincrono alla sistole

 

La diagnosi differenziale serve a distinguere la fistola congiuntivite cronica da altre patologie quali l’orbitopatia tiroidea e le malformazioni arterovenose orbitarie.

 

Diagnosi

La diagnosi della Fistola Carotido-Cavernosa effettua sottoponendo il paziente ai seguenti esami:

imaginig radiologico: ecografia oculare con ecocolordoppler, che evidenzia l’inversione del flusso causato all’arterializzazione del seno cavernoso;

la risonanza magnetica RMN e l’angio RMN, che evidenziano i segni della stasi.

Un consulto multidisciplinare con specialisti di neurochirurgia e neuroradiologia vanno a completare il percorso diagnostico.

 

Trattamenti

Nei casi in cui la fistola, sia essa diretta o indiretta, non si dovesse chiudere spontaneamente o dopo l’attuazione di opportune manovre compressive, si deve ricorre al trattamento embolizzante che consiste nell’inserimento di sostanze ad effetto trombotico nella zona soggetta ad anomala comunicazione andandola a chiudere. Tale sistema è eseguibile sia per via trans arteriosa (arteria femorale) che per via trans venosa (vena femorale) e viene chiamata radiologia interventistica.

Foro Maculare e la Sindrome da trazione Vitreo-Maculare

Foro Maculare e la Sindrome da trazione Vitreo-Maculare

 

Le patologie dell’interfaccia vitreo-retinica sono un insieme di modificazioni fisiche dell’occhio che possono portare ad un danneggiamento grave della vista. Tra queste patologie ci sono il Foro Maculare e la Sindrome da trazione Vitreo-Maculare. Il Foro Maculare consiste nella rottura della retina a causa di un distacco del vitreo posteriore (DVP).

 

Cos’è il foro maculare e la sindrome da trazione vitreo-maculare?

Questa patologia si presenta più di frequente nelle donne, circa il 72% dei casi, ed è strettamente legata all’età: più del 50% delle pazienti hanno un’età tra i 65-74 anni. La probabilità che la malattia interessi entrambi gli occhi e di circa 8-10%.

Circa la metà dei fori maculari hanno una remissione spontanea entro un anno. Il 74% progredisce negli stadi III-IV. Allo stadio III-IV solo il 4 % dei casi si chiude spontaneamente.

 

Quali sono le cause del foro maculare e la sindrome da trazione vitreo-maculare?

Alla base del foro maculare ci sono formazioni di cicatrici e cisti, l’accumulo di strati di cellule e di liquidi che possono provocare il distacco della retina.

Le cause più frequenti del distacco della retina vanno ricercate in:

L’invecchiamento dell’occhio

L’accumulo di liquidi al di sotto della retina

Traumi

Diabete

Malattie infiammatorie

 

Quali sono i sintomi del foro maculare e la sindrome da trazione vitreo-maculare?

Sintomi principali delle patologie a carico dell’interfaccia vitreo-retinica sono:

Messa a fuoco alterata, detta anche metamorfopsia

Scotoma, cioè la comparsa di una macchia centrale, simile a un’ombra o ad un velo, in un’area del campo visivo con conseguente riduzione della vista con diversi gradi di intensità

 

Diagnosi

La diagnosi viene formulata in seguito a visita oculistica e seguente tomografia a coerenza ottica (OCT).

La tomografia permette di verificare il grado di avanzamento del danno a carico dell’occhio:

I.A: Presenza di trazione vitreo-maculare con una ciste di spessore parziale (retina interna) nella fovea.

I.B: Presenza di trazione vitreo-maculare con una ciste di spessore totale (coinvolge la retina esterna) nella fovea.

II: Foro maculare a tutto spessore con aderenza parziale dell’opercolo retinico. Ialoide posteriore parzialmente adesa in regione foveale.

III: Foro maculare a tutto spessore senza opercolo adeso e diametro inferiore a 400 microns. Ialoide posteriore non adesa in regione foveale.

IV: Foro maculare a tutto spessore senza opercolo adeso e diametro superiore a 400 microns. Ialoide posteriore non adesa in regione foveale.

 

Trattamenti

A seconda del danno rilevato all’occhio dipende l’urgenza di un intervento chirurgico. Solitamente si interviene quando i fori maculari raggiungono lo stadio II o superiore, mentre si mantengono in osservazione quelli nello stadio I. L’intervento di routine è la vitreoctomia che prevede il peeling della membrana limitante interna e l’uso di una sostanza tamponante, come aria, gas o olio di silicone, che favorirà la chiusura del foro.

Recenti studi hanno dimostrato che l’Ocriplasmina (JETREA) è di grande utilità nella cura della sindrome di trazione vitreo-maculare. Essa consiste in un’iniezione nella cavità vitrea di questo enzima.

 

Prevenzione

Con la griglia di Amsler, un test di autovalutazione attuato direttamente dal paziente, la percezione alterata delle immagini o la comparsa di metamorfopsie può essere agevolmente individuabile.

Nel caso in cui il paziente vedesse le righe ondulate, è importante che si rivolga all’oculista specialista in patologie retiniche.

 

Glaucoma

Glaucoma

 

Il glaucoma è una malattia cronica progressiva a carico del nervo ottico e che può portare alla perdita della vista.

 

Che cos’è il glaucoma?

Seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia, il glaucoma è causato all’aumento della pressione interna dell’occhio e in alcuni casi alla conseguente riduzione dell’apporto sanguigno verso il nervo ottico (responsabile della passaggio delle informazioni visive al cervello). Manifestazioni di questo danno è la perdita del campo visivo inizialmente nelle parti periferiche che via via va a coinvolgere la parte centrale del campo visivo, compromettendo la vista.

 

Quali sono le cause del glaucoma?

Per mantenersi tonico e sano, l’occhio esegue al suo interno un costante ciclo di produzione e assorbimento di umore acqueo. Questo processo avviene a livello del trabecolato, parte dell’occhio deputata appunto al deflusso dell’umore acqueo dall’interno verso l’esterno dell’occhio attraverso il circolo sanguigno. Sin caso di malfunzionamento del trabecolato, il processo di riassorbimento dell’acqua è rallentato, provocando un aumento della pressione all’interno dell’occhio che può danneggiare il nervo ottico e, di conseguenza, portare allo sviluppo del glaucoma.

 

In alcuni casi il nervo ottico può danneggiarsi anche senza un aumento della pressione, verosimilmente per una riduzione dell’apporto di sangue allo stesso nervo.

Esistono poi forme congenite di glaucoma che si manifestano già alla nascita.

 

Quali sono i sintomi del glaucoma?

Dapprima, il paziente non avverta sintomi dovuti all’aumento della pressione. Successivamente a seguito di danneggiamento del nervo ottico si iniziano a perdere le parti laterali del campo visivo. La prima a danneggiarsi è quindi la visione laterale, superiore e inferiore, e non quella centrale; per questo motivo il deficit non viene tempestivamente percepito dal paziente, che inizia ad urtare oggetti e ad avere difficoltà alla guida, senza però accorgersi della perdita di porzioni laterali di campo visivo.

 

La progressione della malattia non è lineare e quando si aggrava si arriva a perdere la visione centrale in modo rapido. Nella fase terminale della malattia, le possibilità terapeutiche sono poco, è quindi necessario sottoporsi a controlli oculistici periodici preventivi.

Diagnosi

Oltre all’esame refrattivo per la prescrizione di lenti, la prima visita prevede, l’esame del segmento anteriore dell’occhio e del fundus oculi:

una tonometria che misura la pressione intraoculare

una pachimetria che misura lo spessore della cornea

una gonioscopia che distingue tra i vati tipi di glaucoma

Successivamente potrebbero essere prescritti altri esami:

uno studio del campo visivo per valutare la sensibilità della retina

una tomografia ottica a luce coerente (OCT) delle fibre nervose peripapillari o del segmento anteriore e della bozza filtrante per controllare lo spessore delle fibre nervose attorno al nervo ottico

una perimetria computerizzata FDT (frequency doubling technology) per valutare eventuali modificazioni o riduzione del campo visivo

 

In altri casi particolari si prescrivono ulteriori esami

un test della sensibilità al contrasto e test dei colori

una fluorangiografia per controllare la presenza di aree ischemiche periferiche in caso di glaucoma neovascolare

un’iridografia in caso di glaucoma uveitico e neovascolare

un’ecografia A-B scan in caso non sia possibile utilizzare colliri che dilatano le pupille o in caso di cataratta che renda difficoltosa la osservazione del fondo oculare

 

Trattamenti

Il glaucoma può essere trattato, almeno nella fase iniziale, con terapia medica farmacologica (colliri). Se questo non risultasse sufficiente a ridurre la pressione oculare o il danno del campo visivo continuasse a progredire nonostante una riduzione della pressione si ricorre all’intervento chirurgico e in alcuni casi a terapie parachirurgiche (laser).

I trattamenti chirurgici che eseguiamo sono:

La trabeculectomia (è l’intervento standard per il glaucoma)

Impianto drenante Ex-PRESS®

La sclerectomia profonda (in pazienti che presentano già gravi peggioramenti del campo visivo)

L’endociclofotocoagulazione.

 

La chirurgia della cataratta (pupille miotiche, sinechiate, pseudoesfoliatio lentis) può a volte essere sufficiente a ridurre la pressione oculare o può facilitare l’esecuzione di un intervento successivo per glaucoma.

I possibili interventi parachirurgici sono:

La ciclofotocoagulazione con laser a diodi (particolarmente indicata in caso di glaucoma grave non responsivo ad altre terapie precedentemente provate, sia colliri che interventi chirurgici)

L’iridotomia YAG laser adatta soprattutto alla prevenzione del glaucoma acuto ma anche risolutiva in caso di attacco acuto di glaucoma o nella gestione di pazienti con blocco pupillare posteriore della sindrome da dispersione di pigmento.

L’ALT (trabeculoplastica argon laser): indicata in giovani pazienti con valori non troppo elevati di tono oculare, o in pazienti intolleranti ai colliri o pazienti che abbiano già sottoposti ad intervento per glaucoma con esito non ottimale e tono oculare che inizia ad aumentare nuovamente. Si usa questo intervento parachirurgico anche come supporto alla terapia medica in pazienti che non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico.

L’iridoplastica laser (adatta in caso di una rara forma di glaucoma, detta sindrome da iride a plateau)

La goniopuntura laser (da eseguirsi alcuni giorni dopo un intervento di sclerectomia profonda ottimizzandone i risultati dello stesso)

L’argonlisi precoce delle suture del tassello sclerale in pazienti già operati di trabeculectomia o impianto Ex-PRESS (da eseguirsi alcuni giorni dopo l’intervento per ottimizzarne il risultato finale)

 

Prevenzione

I soggetti maggiormente rischio di glaucoma, e ai quali viene consigliato di sottoporsi a visite oculistiche periodiche, sono:

soggetti con parenti affetti da glaucoma (in questo caso il rischio di sviluppare un glaucoma arriva anche al 10-15%)

soggetti con uno spessore corneale ridotto, che si può valutare (o è già stato valutato) per mezzo di una pachimetria

soggetti con un disco ottico alterato nella sua normale anatomia (riscontrabile con un esame del fundus). Un disco ottico con sospetto per glaucoma ha un bordo assottigliato e una escavazione centrale piuttosto accentuata. Nei casi più avanzati cambia anche il suo colorito abbandonando il colore roseo per essere sostituito da un bianco pallido.

soggetti con difetti del campo visivo tali da far sospettare una diagnosi di glaucoma

pazienti con alcuni difetti oculari predisponenti al glaucoma, come ad esempio la pseudoesfoliatio lentis, la sindrome da dispersione di pigmento o un angolo irido corneale di ridotte dimensioni

i miopi elevati e i diabetici

pazienti che assumono pillole o eseguano iniezioni a base di cortisonici per lunghi periodi a seguito di problemi di salute generale (es. malattie reumatiche, oncologiche, ecc.), In questo caso si consigliano controlli periodici in quanto l’utilizzo prolungato di tali farmaci potrebbe far aumentare il tono oculare (cortico responders)

Invecchiamento (o Aging) del terzo superiore del volto

Invecchiamento (o Aging) del terzo superiore del volto

 

L’aging, o invecchiamento del terzo superiore del volto è un fenomeno del tutto naturale che si verifica con l’avanzare dell’età. Con il passare degli anni le palpebre e i tessuti del volto tendono a perdere tonicità e volume e la pelle diventa lassa perdendo elasticità a seguito di un assottigliamento del collagene e dell’atrofizzazione del derma.

 

Che cos’è l’invecchiamento (o aging) del terzo superiore del volto?

Normalmente l’invecchiamento coinvolge entrambi i lati del volto, dove un’eccedenza di cute della palpebra superiore può essere associata alla protrusione di un’ernia di grasso che compare dal setto orbitario (struttura legamentosa di contenimento).

 

Quali sono le cause dell’invecchiamento (o aging) del terzo superiore del volto?

L’aging è favorito da fattori ambientali come l’esposizione al sole, oppure dal fumo. Questi fattori riducono l’efficienza dei meccanismi di riparazione dei tessuti e vanno ad accrescere il processo di invecchiamento.

 

Quali sono i sintomi dell’invecchiamento (o aging) del terzo superiore del volto?

Con l’invecchiamento le palpebre superiori hanno un aspetto cadente per via della dermatocalasi , un eccesso di pelle. Le pieghe delle palpebre diventano indefinite e possono andare a determinare una diminuzione, anche ragguardevole, del campo visivo superiore. Un processo di invecchiamento analogo si verifica anche nelle palpebre inferiori, dove la manifestazione più comune è la comparsa delle cosiddette borse.

 

Diagnosi

La diagnosi è esclusivamente clinica e serve a distinguere l’invecchiamento da forme di pseudoptosi (retrazione palpebrale controlaterale, sindrome della cavità vuota, ptosi del sopracciglio) e forme miste associate a ptosi (dermatocalasi con mutata funzione del muscolo elevatore palpebrale). Per questo sono utili i seguenti esami:

  • Esame del campo visivo. Serve per individuare la gravità della patologia, in modo da distinguere un danno esclusivamente estetico da un deficit funzionale rilevante in cui più del 40% dei settori superiori dell’occhio siano compromessi.
  • Visita ortottica
  • Imaging radiologico
  • Consulto multidisciplinare tra specialisti

 

Trattamenti

La terapia chirurgica, che può essere decisa solamente solo dopo una corretta diagnosi, prevede una blefaroplastica, che consiste nella rimozione dell’eccesso di cute, grasso e, se necessario, di parte di tessuto muscolare.

A migliorare il risultato del trattamento chirurgico può seguire una terapia medica basata sull’uso della tossina botulinica, che limita le cosiddette “zampe di gallina” ringiovanendo gli occhi, riduce le rughe glabellari (poste alla radice del naso) e quelle della fronte.

 

Prevenzione

Per prevenire l’invecchiamento del terzo superiore del volto è consigliato l’uso di creme con adeguato fattore di protezione solare e eliminare il vizio del fumo.

Ipermetropia

Ipermetropia

 

L’ipermetropia è un difetto di refrazione dell’occhio per il quale la vista degli oggetti vicini risulta sfocata rispetto a quelli lontani; nelle ipermetropie lievi è possibile vedere chiaramente gli oggetti molto distanti, ma nel caso di ipermetropie elevate anche gli oggetti lontani risulteranno sfocati. Questo è dovuto al fatto che la luce proveniente dagli oggetti, sia che essi siano vicini che lontani, non viene proiettata perfettamente sulla retina, ma su un piano posto dietro ad essa.

 

Che cos’è l’ipermetropia?

Nei giovani pazienti che soffrono di ipermetropia lieve, l’occhio riesce a controbilanciare il difetto con il meccanismo naturale dell’accomodazione (la capacità di messa a fuoco del cristallino che modifica la propria forma all’interno dell’occhio), ma in pazienti verso i 40 anni di età questa capacità inizia a diminuire. Sono quindi necessarie lenti correttive. A questa età i pazienti hanno la sensazione di un peggioramento progressivo della capacità visiva. In realtà questo difetto è congenito. L’effetto percepito è solo una diminuita capacità di compensarlo che viene meno con l’avanzare dell’età. Per questo è necessario correggere la vista con gli occhiali.

 

Quali sono le cause dell’ipermetropia?

Le cause possibili di questa patologia sono tre: la curvatura corneale non sufficiente, il cristallino mal formato o l’occhio troppo corto.

 

Quali sono i sintomi dell’ipermetropia?

L’ipermetrope ha difficoltà a mettere a fuoco oggetti vicini, necessita per questo di strizzare gli occhi per vedere chiaramente. Il cristallino, inoltre, tendendo a compensare il difetto viene sottoposto a uno affaticamento continuo del muscolo ciliare, che non risulta mai rilassato. La visione continua di oggetti distanti e oggetti vicini richiede un continuo aggiustamento del cristallino. Non è raro che questo funzionamento dia vita a sintomi quali:

bruciore;

lacrimazione dell’occhio più o meno intensa;

dopo un periodo di lettura, di scrittura, di lavoro al computer o di svolgimento dei compiti con i bambini, gli occhi sono doloranti e il soggetto lamenta mal di testa

ipersensibilità alla luce poiché i muscoli che gestiscono lo spostamento del cristallino hanno la stessa inserzione di quelli che deputati al movimento della pupilla

 

Diagnosi

Per diagnosticare l’ipermetropia è necessaria una visita oculistica, sia per i bambini che per gli adulti. Nei bambini è fondamentale l’utilizzo di gocce “cicloplegiche”, per permettere la dilatazione della pupilla e l’annullamento l’effetto compensatorio del cristallino e poter quindi misurare il difetto reale.

L’ipermetropia si misura in diottrie. Più elevato sarà il grado di ipermetropia, più elevata sarà la correzione da prescrivere, un occhiale o una lente a contatto, quindi, caratterizzate da un elevato numero di diottrie.

 

Trattamenti

L’ipermetropia può essere corretta con occhiali o lenti a contatto. L’intervento chirurgico è un’altra opzione per il trattamento dell’ipermetropia.

La chirurgia foto refrattiva utilizza il laser ad eccimeri. L’energia del laser interrompe i legami fra le molecole e produce una “evaporazione” del tessuto bersagliato senza danneggiare i tessuti circostanti.

 

I laser ad eccimeri di ultima generazione, strumenti chirurgici più all’ avanguardia presenti attualmente sul mercato mondiale, riescono ad operare ipermetropie molto più elevate rispetto a quelle che era possibile trattare in passato. Grazie al sistema di inseguimento attivo riesce a lavorare sull’asse visivo specifico del paziente in terapia, asse che è diverso in ogni individuo. L’intervento è quindi personalizzato a seconda delle caratteristiche specifiche di ogni persona raggiungendo così risultati molto superiori rispetto alla normale chirurgia standard.

L’applicazione del laser ad eccimeri può essere eseguita sia con le tecniche chirurgiche di superficie: PRK, oppure con la più avanzata PRK trans epiteliale customizzata, LASEK o EpiLASIK, sia con le tecniche chirurgiche intra stromali: LASIK.

 

Prevenzione

Visite oculistiche, essenziali nella prima infanzia cioè verso i 5 anni di età o anche prima se esiste familiarità per patologie oculari o se si notano atteggiamenti particolari nel bambino quando guarda gli oggetti o la televisione.

Lesioni epiteliali benigne

Lesioni epiteliali benigne

 

Le palpebre possono subire vari tipi di lesioni che originate nei vari strati dell’epidermide. Le forme più comuni sono: il papilloma squamoso, la cheratosi seborroica, la cheratosi attinica, il corno cutaneo, il cheratoacantoma. Queste lesioni possono essere associate o meno a neoplasie benigne. Occorre dunque una stretta osservazione dell’origine di tali lesioni e del loro sviluppo.

 

Che cosa sono le lesioni epiteliali benigne?

Il papilloma squamoso è la lesione palpebrale benigna più frequente. Può essere di due tipologie: lesione singola o lesione multipla. Entrambe queste due lesioni vanno localizzate solitamente in vicinanza del margine palpebrale.

 

La cheratosi seborroica, altrimenti nota anche come verruca senile, è un’altra lesione molto frequente. Appare come una formazione di squame singole o multiple grasse in genere peduncolate di colore scuro.

 

La cheratosi attinica, detta anche cheratosi senile o cheratosi solare, è una lesione precancerosa che raramente si sviluppa al terzo superiore del volto. Colpisce in genere individui anziani, di pelle chiara e che con un’esposizione solare indiscriminata.

 

Il corno cutaneo è un’evoluzione di altre lesioni sottostanti quali ad esempio la cheratosi, il carcinoma basocellulare, il carcinoma squamocellulare e altri tumori dell’epidermide. Si presenta come un prominenza di cheratina addensata.

 

Il cheratoacantoma si presenta come un nodulo solitario. Si sviluppa in modo rapido nelle regioni del viso più esposte alla luce. Nell’arco di alcune settimane termina il suo ciclo di sviluppo e generalmente svanisce spontaneamente in un periodo di sei mesi lasciando una cicatrice.

 

Quali sono i sintomi delle lesioni epiteliali benigne?

Le lesioni epiteliali benigne sono solitamente asintomatiche.

 

Diagnosi

Per diagnosticare le lesioni epiteliali benigne è richiesta una visita oculistica.

In caso di sospetta neoplasia maligna, il paziente è sottoposto ad imaging radiologico e successivo consulto multidisciplinare.

 

Trattamenti

Per trattare una lesione epiteliali benigna si sottopone il paziente ad intervento di rimozione chirurgica e successivo esame istologico.

 

Prevenzione

È necessario proteggere adeguatamente il volto e gli occhi dai fattori di rischio, riducendo quindi l’esposizione ai raggi solari e sottoponendosi a visite specialistiche periodiche e tempestive in caso di anomalie.

Miopia

Myopia

 

Myopia is the most common defect of vision, affects 30% of the European population, and constitutes the most frequent eye disorders. In the myopic subject the view from afar is reduced by making distant objects appear blurry. This happens as a result of a defect of the eye refraction, which makes it difficult to focus. The light rays from distant objects are to fall on a place before the retinal plane, generating a blur retinal.

 

What is myopia?

In some patients myopia you can do as an accompaniment to other retinal disorders resulting in visual impairment. In case of alterations of the central retina, or glasses or contact lenses will be sufficient to recover a clear view and view pictures not blurry.

 

In these cases even a refractive surgery to reduce myopia can reacquire the tenths, but at least allows to obtain greater visual acuity without the need for lenses or by employing a reduced diopter lenses, less thick and more aesthetically pleasing. The diopter is the value that expresses the ability of essential lens for a myopic eye to see well.

In cases of progressive myopia, due to a gradual elongation of the bulb, the surgery goes to correct the refractive defect present at the time of surgery, but is not able to eliminate the tendency to an increase of the length of the eyeball can not therefore prevent a subsequent worsening of myopia.

Visual acuity indicates the visual performance achievable by each eye. It is measured in tenths by reading the patient numbers and places varying size letters on specially designed boards. The smaller are the recognized symbols the greater the visual acuity.

The maximum value of the visual acuity of an eye in perfect health is ten tenths of millimeters (10/10).

 

What are the causes of myopia?

The main causes of myopia can be:

unusually long eyeball;

greater curvature than the norm of the cornea or the lens;

refractive power of the excessive lens (index myopia).

 

What are the symptoms of myopia?

The person suffering from myopia to see in sharp, needs consistently in all the activities carried out during the day, including driving, eyeglasses or corrective lenses that allow you to properly correct the incoming light rays into the eye in so as to form clear images on the retina.

The symptoms of myopia may include:

blurry vision in observing distant objects

The need to frequently squint to get a clear view

Eyestrain resulting in headaches

 

Diagnosis

To diagnose myopia requires an eye examination with measurement of visual acuity:

Myopia diagnosis is made by the ophthalmologist during eye examination. The specialist measuring visual acuity and accurately determines the diopter of the visual defect, also with the aid of cicloplegiche drops, which produce the dilation of the pupil and a difficulty in focusing.

After the eye examination is determined the level of myopia expressed in diopters. Simplistically, the diopter power of the lens to match needed to see clearly the sull’ottotipo symbols, the board used ophthalmologist

 

treatments

You can correct myopia with glasses or contact lenses or you Piò required surgical intervention.

The photo refractive surgery recurring use of the excimer laser. The laser energy breaks the bonds between the molecules and produces an “evaporation” of the targeted tissue without damaging the surrounding tissues.

Other surface surgery techniques include:

PRK, a variant and trans-epithelial PRK customized, one of the most modern technology currently available

LASEK

EpiLASIK

Techniques intrastromal surgery (LASIK)

 

The refractive “customized” surgery is essential in the presence of high-order irregularities and allows a greater improvement of the retinal image quality obtained after the intervention elevating further the obtained visual quality.

 

Prevention

They are recommended visits to control eye from the age of 4-5 years and if you have family history of eye disease even before this age.

Orzaiolo

Orzaiolo

 

L’orzaiolo è causato dalla degenerazione con formazione di pus (necrosi suppurativa) delle ghiandole associate ad un follicolo pilifero ciliare.

 

Che cos’è l’orzaiolo?

L’orzaiolo si presenta come una formazione purulenta individuata alla radice di un ciglio. Se è coinvolta una ghiandola di Zeiss (cioè un tipo di ghiandola atta a produrre grasso associato alle ciglia) l’orzaiolo si forma sul bordo esterno della palpebra. Se, invece, è coinvolta una ghiandola del Meibomio (cioè un tipo di ghiandola che produce la componente lipidica delle lacrime) l’orzaiolo si forma sul bordo interno della palpebra.

 

Quali sono le cause dell’orzaiolo?

In generale l’orzaiolo è causato da infezioni batteriche della famiglia degli stafilococchi. Frequentemente si presenta come una complicazione di una blefarite stafilococcica.

 

Quali sono i sintomi dell’orzaiolo?

I sintomi caratteristici dell’orzaiolo sono il dolore della palpebra, l’infiammazione e il rigonfiamento del bordo palpebrale.

 

Diagnosi

La diagnosi dell’orzaiolo si basa unicamente su una visita oculistica. Il medico deve necessariamente andare ad escludere la presenza di un calazio o di una cisti del bordo palpebrale.

 

Trattamenti

La terapia medica dell’orzaiolo consiste nella somministrazione di colliri antibiotici, dopo accurata pulizia del bordo oculare con prodotti specifici. Attualmente è preferito l’utilizzo di un antibiotico macrolide.

Per evitare la propagazione dell’infezione alle zone circostanti, l’orzaiolo non deve essere schiacciato o bucato con aghi per farne fuoriuscire il pus.

Se persiste deve essere trattato come un calazio (con asportazione).

 

Prevenzione

La migliore strategia per prevenirne la comparsa è toccarsi gli occhi solo con mani pulite e curare l’igiene degli occhi, trattando adeguatamente la blefarite.

Retinoblastoma

Retinoblastoma

 

Il retinoblastoma è l’unico tumore originato direttamente nel bulbo oculare dei bambini. Può essere presente sin dalla nascita, ma normalmente si presenta intorno agli 8 mesi di vita nel caso di una forma ereditaria, più raramente intorno ai 2 anni, mentre è infrequente dopo i 7 anni.

 

Che cos’è il retinoblastoma?

Il retinoblastoma è una delle neoplasie più frequenti nell’infanzia. Al principio si presenta come una specie di placca gelatinosa bianca nel corpo vitreo con vasi superficiali. Se non viene asportato, tende a crescere sotto la retina, causandone il distacco e si può diffondere attraverso la coroide (una parte del tessuto vascolare dell’occhio) e il nervo ottico.

 

Quali sono le cause del retinoblastoma?

Il retinoblastoma si forma a seguito di una riproduzione maligna dei fotorecettori dell’occhio dovuta ad una mutazione genetica (in alcuni casi sporadici) o alla trasmissione di un cromosoma 13 anomalo nella forma ereditaria.

 

Quali sono i sintomi del retinoblastoma?

Le manifestazioni caratteristiche del retinoblastoma sono un riflesso bianco nella pupilla (leucocoria) e strabismo. Altri sintomi possono essere: glaucoma secondario, infiammazione orbitaria, invasione iridea, metastasi linfonodali e ipertensione endocranica.

 

Diagnosi

La diagnosi del retinoblastoma deve andare ad escludere la leucocoria come sintomo di altre patologie (retinopatia del prematuro, persistenza del vitreo primitivo iperplastico, toxocariasi, malattia di Coats e cataratta) e richiede:

Visita ortottica

Ecografia e risonanza magnetica nucleare

Consulto multidisciplinare con specialisti oncologi

Nei casi d’infiltrazione extrabulbare e del nervo ottico, è necessaria una puntura lombare con prelievo del midollo spinale al fine di verificare l’eventuale presenza di metastasi

 

Trattamenti

Il trattamento per il retinoblastoma dipende fondamentalmente dalla dimensione della lesione.

Lesioni fino a 4mm di diametro e 2mm di spessore senza diffusione vitreale o sottoretinica vengono solitamente trattate con termoterapia trans pupillare o crioterapia.

Le lesioni medie vengono trattate invece con brachiterapia e chemioterapia.

Le lesioni grandi necessitano di un intervento di enucleazione del globo oculare.

Le estensioni extrabulbari devono assolutamente essere trattate con enucleazione, chemioterapia e radioterapia orbitaria.

 

Prevenzione

La prevenzione del retinoblastoma si basa sulla consulenza genetica, da effettuarsi nei casi di familiarità conosciuta per questo tipo di tumore.

Retinopatia Diabetica

Diabetic retinopathy

 

Diabetic retinopathy is a complication of diabetes that goes to affect the eyes. It is a damage of the retinal blood vessels, the fabric of the light-sensitive part of the eye. It can develop in people who suffer from diabetes type 1 and type 2 diabetes in patients with a long history of diabetes, and in cases where the blood sugar has been controlled for long periods incorrectly the risk is more frequent of retinopathy.

 

What is diabetic retinopathy?

There are two types of retinopathy. Early Diabetic Retinopathy also known as non-proliferative diabetic retinopathy (NPDR), which can be mild, moderate or severe. With progression of the disease the blood vessel walls weaken and are subject to micro-aneurysms, small swellings that become damaged, giving rise to bleeding. Then there is the real risk to form an accumulation of fluid (edema) in the central part of the cornea (the macula) going to cause a reduction of vision.

 

Proliferative diabetic retinopathy (PDR) or Advanced is the most severe form of the disease because it coincides with the abnormal formation of new blood vessels in retinal damage. The neovascularization are also stimulated by the formation of ischemic areas in the retina. This can lead to retinal detachment, or an abnormal fluid in the eye causing glaucoma flow.

 

What are the causes of diabetic retinopathy?

Primary cause is diabetes, especially if poorly controlled, facilitates an abnormal growth of weak blood vessels, more subject to breakage or smaller. This causes less capacity to transport oxygen to the retinal tissues. Generally the retinopathy is dependent of both eyes.

 

What are the symptoms of diabetic retinopathy?

The symptoms of diabetic retinopathy are:

spots or dark filaments that float before the eyes (floaters)

blurred vision

dark areas and loss of visual acuity

low vision

difficulties in color perception

blindness

 

Diagnosis

The methods used for the initial diagnosis of diabetic retinopathy are:

Color photos of the fund, performed with the fundus camera;

Retininica fluorescein angiography, to determine the presence of ischemic areas for signs of diabetic retinopathy prolieferante.

Computerized axial tomography (CAT), which allows a detailed study of the macula and optic nerve.

 

treatments

In case of non-proliferative retinopathy and macular edema in the presence of the preferred treatment is laser photocoagulation, with focal or grid pattern, to reduce edema, contain the progress of the disease and restore visual function. In the event of clinically significant macular edema (CSME) you can intervene with intravitreal injections of drugs to stop the vascular endothelial growth factor (VEGF), a molecule involved in the abnormal growth of blood vessels.

Treatment for nonproliferative retinopathy with ischemic areas requires a careful and extensive photo ablation. In the presence of intraocular bleeding (emovitreo) and detachment of the retina to pull their treatment is vitrectomy.

 

Prevention

The Retinopathy is a “silent” disease that can develop for years without symptoms, until it affects the macula. Proper control of diabetic retinopathy can reduce by 90% the 5-year risk of developing blindness in patients with proliferative retinopathy. Unfortunately, according to current statistics, only 1 of 2 diabetic patients undergoing a periodic checks to prevent and ward off the advance of the disease and the risk of losing his sight.

Pterigio

pterygium

 

Pterygium is an abnormal growth of tissue Belonging to the conjunctiva (the membrane surrounding the eyeball and the inner wall of the eyelids) on the cornea. The disease does not have a spontaneous remission and the fabric Tends to continue the growth going to disturb the cornea and limiting, thus, the capacity of vision.

 

What is pterygium?

Pterygium Appears as an opaque area of ​​a triangular shape. This area is composed of fibrovascular tissue of the conjunctiva Which continues its development on the gradually cornea. The disease Often Tends to give relapses.

 

What causes pterygium?

Excessive sun exposure and chronic dry eye can pterygium causes.

 

What are the symptoms of pterygium?

In the initial phase, the abnormal growth of the conjunctiva is asymptomatic, but in the blackberries stages advanced can cause an unpleasant sensation of having a foreign body in the eye, redness and tearing. When the tissue of the conjunctiva comes to occupy the area of ​​the cornea can cause irregular astigmatism secondary.

 

Diagnosis

The pterygium diagnosis is made by:

corneal topography. This examination is indispensable for the study of the shape and curvature of the anterior surface of the cornea and is useful to estimate the evolution of pterygium in time by checking the possible presence of a secondary irregular astigmatism.

OCT anterior segment.

Endothelial count. It consists of an estimate of the corneal endothelial surface, the deepest layer of the cornea.

 

treatments

There are two types of treatment That can be Both of medical type, either type of surgery.

Medical therapy leads to the elimination of pterygium. However, it Reduces the symptoms through the use of artificial lubricants or medicines containing steroids to be applied in topical use only in the initial stages.

Surgical therapy implements interventions removal and reconstruction of the diseased tissue with a healthy conjunctival flap.

 

Prevention

Proper eye protection from sunlight is the best method to prevent pterygium.

Strabismo

Strabismus

 

Strabismus is a relatively common disease that affects about 4-5% of the world population. It is a condition in which the eyes are aligned in incorrectly and are not oriented in the same direction: an eye while fixing an object, the other can be directed inside, outside, top, or bottom.

The disease can occur at any age.

 

What is strabismus?

Strabismus is the digression of the visual axes caused by the poor functioning of the neuromuscular structures that control movement of the eyeballs.

 

Strabismus can be of various shapes, intermittent or constant over time, and mainly affect only one eye, or be alternating.

If it was not diagnosed in time in the child, strabismus can help determine a significant permanent reduction of visual acuity (amblyopia).

In adults, the symptoms of an altered indicator muscles in a coordinated operation designated to eye movement, is double vision (diplopia).

 

What causes strabismus?

The causes of strabismus may differ depending on the age of onset of disturno:

Vision defects

neurological disorders such as cerebral palsy origin or paresis of the eye muscles

endocrinological diseases

eye diseases (cataracts, ptosis, etc.)

Strabismus in children is defined as “essential” when the causes are not detectable.

In adulthood, the dependent neuro-motor apparatus modifications in charge to coordinate the movements of the eyeballs can be restrictive nature (the most common causes lie in thyroid disorders and high myopia), non-paralytic (such as failure of childhood strabismus ) and paralytic. Among the paralytic nature causes of strabismus may be part of the cranial trauma, vascular or infectious diseases, degenerative diseases of the central nervous system, diabetes.

 

What are the symptoms of strabismus?

The symptoms related to strabismus may be:

headache

eyestrain

sting

Photophobia (discomfort caused by light)

Sometimes head tilt

Blinking Eye

double vision (diplopia)

feeling dizzy

orientation difficulties

 

Diagnosis

The findings useful to diagnose strabismus are:

Eye examination

orthoptic evaluation and subsequent study of ocular motility

prismatic tests for diplopia (including, usually, in the visit orthoptic)

 

treatments

For strabismus problems regarding each age group is practiced strabismus surgery using the most innovative method called MISS (Minimally Invasive Surgery Strabismus) which constrain the surgical trauma through the use of conjunctival openings of a few millimeters, minimizes up to eliminate totally annoying problems of the post-intervention such as soreness, reddened eyes, swollen eyelids, however with the usual perdurerebbero method for a few weeks.

Interventions for the treatment of strabismus and diplopia the correction can be implemented both in local anesthesia, general anesthesia.

Varici orbitarie

orbital varices

 

The orbital varices are the most frequent irregularities of the blood vessels of the eye orbit. Most of the time affecting one half of the face and are to be located in the superior-nasal quadrant of the eye.

 

What are the orbital varices?

The disease is characterized by swelling of one or more venous vessels ( “caput medusae”).

The expansion may be visible if detected in the eyelids or under the conjunctiva. Often the problem can extend to the orbit.

Bleeding and thrombosis are among the possible complications.

 

What are the causes of orbital varices?

The varicose veins may be formed as a result of various causes, such as a weakness of the wall of the vessels of congenital origin or as a result of factors such as compression by the tumor, an arterial aneurysm, an arteriovenous malformation, a trauma or infection that involves the wall of the vein. The obstruction of a vein is another possible cause that can be present alone or in conjunction with the weakness of the vessel wall.

 

What are the symptoms of orbital varices?

Onset of a orbital varices occurs with a protrusion of the eyeball non-pulsating, not associated with murmurs and intermittently. Since the orbital veins are devoid of valves, the protrusion is reversible. A cause or aggravate the disease is the increased venous pressure, associated, for example, coughing, in efforts or forced exhalation against a closed glottis (the so-called Valsalva maneuver).

 

Diagnosis

The diagnosis is clinical and to do so it is essential to perform the Valsalva maneuver (forced expiration against a closed glottis).

Other tests that may be prescribed by your doctor are:

visual field examination

Visit orthoptics

Magnetic resonance imaging of the orbits so we can thoroughly study the extent of the lesion within them

multidisciplinary consulting

 

treatments

Treatment is exclusively surgical and expects “occlusion” of varicose veins and is indicated in cases of thrombosis repeated, pain, severe protrusion of the eyeball and optic nerve compression.

The surgery is very complex and often does not run in a complete way because these injuries are fragile and tend to bleed easily enough.

 

Prevention

There are unfortunately preventive measures.

La Casa di Cura San Pio X entra nel gruppo Humanitas

La San Pio X, storica e rinomata Casa di cura milanese, entra a far parte del gruppo Humanitas. L’accordo con la Fondazione Opera San Camillo è stato ufficializzato il 1 febbraio.

Humanitas ritiene la San Pio X una realtà di eccellenza del panorama milanese e «si pone l’obiettivo di potenziarne i servizi investendo in tecnologie, nel rispetto dello spirito e dei valori che hanno fatto crescere la clinica in questi anni. La presenza, all’interno della Casa di Cura, di Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia e Patologia Neonatale consente ad Humanitas di completare la propria offerta di specialità mediche, fondamentale dal punto di vista dell’insegnamento universitario» ha spiegato Ivan Colombo, amministratore delegato del gruppo Humanitas.

«Abbiamo scelto Humanitas perché questo gruppo può permettere alla Casa di Cura di proseguire il percorso di sviluppo che le consentirà di continuare ad assicurare la migliore qualità e continuità di cure ai malati – ha commentato la Fondazione. Inoltre, l’inserimento in un circuito internazionale di alto livello scientifico e universitario permetterà alla Casa di Cura di continuare ad essere un punto di riferimento sanitario per la città di Milano e per la Lombardia».