Cos’è il Bi test?
Il Bi test è un esame diagnostico prenatale che fa parte del Test Combinato e viene effettuato tra la 11^ e 13^ settimana di gravidanza. Il Bi Test si effettua in combinazione con l’esame ecografico della translucenza nucale e il prelievo di un campione di sangue materno per la FreeBetaHCG (frazione libera della gonadotropina corionica) e PAPP-A (proteina A plasmatica associata alla gravidanza).
A cosa serve il Bi test?
Il Bi test serve per stimare il rischio che il futuro bambino sia affetto da anomalie cromosomiche, in particolare dalla Sindrome di Down, Sindrome di Edwards, Sindrome di Patau, e per identificare condizioni di rischio per alcune anomalie anatomiche e placentari.
Come si svolge?
I risultati delle analisi del sangue vengono confrontati con le informazioni ottenuto con la translucenza nucale, e con altre variabili (ad esempio, l’età della madre). Dalla combinazione di questi dati viene stimato il rischio del feto per alcune anomalie cromosomiche, evitando di ricorrere a esami più invasivi (villocentesi e amniocentesi), che però rimangono gli unici accertamenti in grado di dire con certezza se il nascituro sia affetto o meno da una sindrome cromosomica. Sulla base della stima di rischio, sarà la coppia, insieme al curante, a decidere se procedere o meno con esami di tipo invasivo (amniocentesi, prelievo dei villi coriali).
A chi bisogna rivolgersi per eseguirlo?
Il Bi Test è eseguibile solo in regime di solvenza. Dopo la visita ginecologica, la prescrizione medica del ginecologo non è obbligatoria, ma comunque consigliata.
Ci sono norme di preparazione?
Per effettuare il Bi Test non sono previste norme di preparazione.
Quanto dura?
Il Bi Test ha una durata di circa 30 minuti.
È rischioso?
No, il Bi Test è un esame non invasivo, che non comporta alcun rischio per la mamma e il bambino.