Cos’è il monitoraggio cardiotocografico?
Il monitoraggio cardiotocografico elettrico fetale, abbreviato in monitoraggio CTG, è un esame che monitora attraverso uno strumento chiamato cardiotocografo, la frequenza cardiaca fetale (frequenza, variabilità, accelerazioni, decelerazioni) e le contrazioni uterine (numero, durata, tono basale).
Il tracciato CTG, riferito allo stato di ossigenazione e metabolico del feto al momento del monitoraggio, può risultare normale, quando il tracciato è predittivo di un normale equilibrio acido-base del feto, oppure può rilevare la presenza di alterazioni che richiedono ulteriori controlli,
I parametri rilevati con il monitoraggio CTG sono di supporto al medico per la gestione del travaglio e del parto. Nel caso persistano le alterazioni rilevate al CTG, il medico ostetrico provvederà ad effettuare le procedure necessarie.
Come si esegue una cardiotocografia?
Per eseguire una cardiotocografia vengono applicati due trasduttori all’addome materno che servono rispettivamente per la registrazione della frequenza cardiaca fetale e delle contrazioni uterine.
La cardiotocografia è un esame pericoloso per il feto?
No, la cardiotocografia è un esame indolore, non pericoloso e non invasivo né per la madre, né per il feto, ed è ripetibile più volte a seconda delle necessità.
Quanto dura il monitoraggio cardiotocografico?
Il monitoraggio cardiotocografico ha una durata variabile da 30 a 90 minuti e si svolge in uno spazio dedicato, tranquillo e riservato. Per tutta la durata dell’esame, la gestante dovrà rimanere sdraiata o semisdraiata, ma potrà anche ruotarsi sul fianco.