La radiografia dei tempi di transito intestinale è un esame radiografico per lo studio e la diagnosi della stipsi cronica, un problema che si presenta più spesso nelle donne. Quando esiste il sospetto che la stipsi possa essere causata da un rallentamento della peristalsi, ovvero i movimenti involontari dell’intestino che favoriscono il passaggio intestinale delle feci, la radiografia dei tempi di transito aiuta a valutare la presenza di anomalie (intestino pigro). Come ogni altra radiografia, l’esame dei tempi di transito intestinale prevede l’uso di radiazioni ionizzanti che oggi sono a basso dosaggio.
E’ necessaria una preparazione?
E’ una semplice radiografia che non richiede alcuna preparazione. Al Paziente viene richiesto di inserire alcuni markers radiopachi delle dimensioni di una compressa.
I marker radiopachi vengono ingeriti secondo modalità comunicate all’atto della prenotazione dell’esame e, trascorso un tempo prestabilito (alcuni giorni) viene assunta una radiografia dell’addome a Paziente supino.
Valutando il numero dei marker non eliminati e la loro posizione di comprende da che tipo di stitichezza il Paziente è affetto.
A che cosa serve l’esame?
Grazie a questo esame è possibile valutare e identificare la presenza di stitichezza cronica da defecazione ostruita (stipsi rettale) e da transito rallentato (stipsi intestinale), e indicare il percorso di trattamento che può essere chirurgico oppure riabilitativo del pavimento pelvico.
Ci sono controindicazioni?
L’esame è controindicato solo in caso di gravidanza per l’uso di radiazioni ionizzanti.