Cos’è il vaccino contro la rosolia?
Il vaccino vivo attenuato Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) è l’unico metodo di prevenzione della rosolia. Trasmesso per via aerea, dopo circa 18 giorni di incubazione il virus responsabile della rosolia provoca un’eruzione cutanea simile a quelle del morbillo o della scarlattina, il che rende le tre patologie difficilmente distinguibili. Da un punto di vista clinico, la rosolia non è una malattia particolarmente pericolosa. Tuttavia, se contratta durante la gravidanza, la rosolia può provocare danni molto gravi al feto, in quanto il virus della rosolia è in grado di superare la barriera placentare e causare danni all’embrione.
Perché è importante ricevere il vaccino se si pianifica una gravidanza?
Se contratta durante la gravidanza, la rosolia può provocare:
- aborto spontaneo
- morte intrauterina del feto
- gravi anomalie congenite (difetti della vista, sordità, malformazioni cardiache, ritardo mentale, nonché danni epatici e splenici)
Se l’infezione avviene poco prima del concepimento o nelle prime 8-10 settimane di gestazione, il rischio che ci siano conseguenze gravi a carico del feto è molto elevato. Se invece l’infezione viene contratta dopo la 20 settimana di gravidanza, il verificarsi delle complicanze è più raro.
Quando va somministrato?
In genere, il vaccino vivo attenuato Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) viene somministrato in due dosi, la prima a 12-15 mesi di età e la seconda a 5-6 anni. Negli adolescenti e adulti mai vaccinati sono previste due dosi a distanza di un mese minimo.
Se si pianifica una gravidanza, è consigliato per tutte le donne verificare la propria immunità alla rosolia dosando le IgG specifiche (rubeo test). In Italia, questo test è gratuito per le donne, sia come esame preconcezionale che durante la gravidanza. Le donne in età fertile che desiderano una gravidanza e sono suscettibili di contrarre il virus dovrebbero vaccinarsi almeno uno o due mesi prima del concepimento, per proteggere il più possibile la salute del futuro bambino.